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Paolinus

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Libri di Paolinus

ha recensito Il male oscuro di Giuseppe Berto

Giuseppe Berto: Il male oscuro (Italian language, 2006) 4 stelle

Capolavoro

5 stelle

Ma chi sono io per scrivere una recensione del capolavoro di Berto, l'unica cosa che posso dire è che deve essere assolutamente letto, sono ben più di cinque stelline e posso solo elencare le tante questioni che me lo hanno fatto sentire così vicino a partire dal difficile rapporto con il padre poi defunto, agli attacchi di panico, al costante senso di smarrimento ed a quel flusso continuo di coscienza che sto tentando di copiare adesso pur cosciente di non avere le sue capacità ed infatti sto per usare un punto cosa che Berto avrebbe fatto diverse pagine più in là. Mi sono sentito lontano invece per il tempo dedicato alla guerra ed alle associazioni fasciste che però nel libro sono appena accennate e sembrano comunque il risultato di una generale sudditanza nei confronti del padre e di una superficialità nell'approccio alle vicende politiche di quegli anni e che sono …

Gaja Cenciarelli: A scuola non si muore 4 stelle

A scuola non si fuma, a scuola non si beve alcol, a scuola non si …

4 stelle meritatissime...

4 stelle

Ci sono mestieri dove uno sbaglio può causare conseguenze importanti. E no, non parlo degli informatici, anche se i miei capi vivono il down di un database come la fine del mondo (e avevi solo da pagare meglio quello che si occupa dei backup per altro).

Parlo dei medici per esempio, o degli insegnanti.

L'insegnante ha un ruolo cardine nello sviluppo personale di un bambino o ragazzo eppure la scuola è piena di docenti che non percepiscono l'importanza di questa funzione, che lo fanno solo perché era un mestiere come un altro e che magari portano sul posto di lavoro le loro frustrazioni e le loro idee razziste, fasciste, discriminatorie. Una frase fuori posto di un insegnante può pesare come le azioni di un esercito di bulli e non sempre si tratta di superficialità, in alcuni casi, come per alcuni insegnanti in questo libro, si tratta proprio di essere delle …

Cristiano Cavina: L'ananas no (Paperback, Italiano language, 2024, Bompiani) 4 stelle

Ogni carattere ha la sua pizza e ogni pizza il suo carattere: questa è una …

In attesa del prossimo episodio ;-)

4 stelle

Sono passato dalle atmosfere cupe e deprimenti della Norvegia di Anne Holt a quelle solari e positive dellla Romagna. Mi ci voleva, dopo la lettura di "Dodici cavalli". Cinematograficamente parlando è come passare da "Uomini che odiano le donne" (che è svedese ok) a "L'ispettore Coliandro". Si tratta in entrambi i casi di gialli o thriller o come li si voglia chiamare ma nel caso scandinavo c'è una sorta di celebrazione del male che diventa protagonista assoluto, nel mondo emiliano il male è lì per essere affontato con ironia e strafottenza: "ci venisse un canchero" direbbe il protagonista Manolo Moretti. Moretti è un anti-eroe che risulta subito simpatico, anche solo per una carriera lavorativa che l'ha portato dal ruolo di sovrintendente della polizia penintenziaria a pizzaiolo, circondato dal capo (un ex-pregiudicato) e da cuochi, camerieri, amici e clienti che vengono ben caratterizzati dall'autore: l'attenzione è suddivisa in parti uguali tra …

Indriðason Arnaldur: Muro di silenzio 1 stella

Tutte le case hanno un’anima. Possono emanare delle vibrazioni positive e rassicuranti, oppure possono avere …

Thriller scandinavo fatto con lo stampino...

1 stella

Ci sono ricascato. Dopo Anne Holt ho voluto dare una possibilità ad un altro autore di thriller scandinavo.

Stesse atmosfere cupe e deprimenti (mai una gioia si direbbe da queste parti). Protagonisti tristi e soli con l'alcol come rifugio. E tutta la storia che ruota, tanto per cambiare, intorno alla violenza verso donne e bambine. Finale senza un perché. Libri fatti con lo stampino, ma uno stampino brutto.

Anne Holt: Dodici cavalli 3 stelle

«Per la prima volta da quando era uscita dalla Scuola di polizia, non conosceva piú …

Un buon thriller

3 stelle

In scandinavia hanno decisamente "qualche problema" con l'estrema destra misogina e razzista... nel romanzo di Holt si parla di "Uomini che odiano le donne" con un riferimento che mi è sembrato abbastanza esplicito alle opere di Stieg Larsson, anche se il fenomeno "incel", che non conoscevo, non è ovviamente limitato a Svezia e Norvegia.

Probabilmente stavo meglio prima di leggere l'ennesimo libro sulle crudeltà e perversioni che riesce anche solo a pensare l'essere umano.

La trama è avvincente, il testo è ben scritto, scorre velocemente ed è il classico thriller da cui verrebbe fuori un film di successo...anche se i protagonisti, proprio come nei film, fanno scelte che nella vita reale sembrano alquanto improbabili e sono quelle che tengono in piedi il libro. Ho trovato poi una notevole forzatura il fatto che Ebba Braut, amica della protagonista, sia la redattrice del poeta che poi guarda caso si rivela essere...non spoilero...ma …

Antonio Fusco: La scomparsa di Elisa Ohlsen 4 stelle

Elisa Ohlsen è scomparsa da sette anni quando il cadavere mummificato di una giovane donna …

Ottimo giallo

4 stelle

Il terzo episodio de l'Indiano mi ha convinto: L’Indiano era fondamentalmente un anarchico, uno spirito libero. Non sopportava l’idea di essere comandato e nemmeno quella di comandare. Lo schiavo e il padrone sono imprigionati con la stessa catena, che si chiama potere. Chi da un lato, chi dall’altro. Potere esercitato o potere subito. Cambia la prospettiva ma non la dipendenza che esso genera

La trama ti tiene incollato alle pagine e pur essendo frutto di fantasia per ammissione dello stesso autore fa riferimento ad alcuni eventi drammatici che hanno segnato le cronache del secolo scorso. Rimane un bel po' di amarezza a pensare che le crudeltà descritte capitano veramente e che non si verrà mai a capo di alcuni misteri irrisolti che riguardano i rapporti stato-mafia-servizisegreti-chiesa-estremadestra.

Buona la caratterizzazione dei personaggi e del protagonista, efficace e scorrevole la scrittura di Fusco. Ottimo giallo.

Antonio Fusco: Io sono l'indiano 3 stelle

Capelli lunghi legati con un codino, impulsivo, insofferente alle gerarchie e alle ingiustizie, l’ispettore Massimo …

Quanta fretta...

3 stelle

Secondo me al libro mancano un centinaio di pagine...interessanti il protagonista e la trama ho avuto una sensazione di fretta nella scrittura, come se l'autore volesse al più presto terminare il racconto ed arrivare alla parola fine. Per carità, nell'era delle serie Netflix dove un contenuto interessante (a volte manco quello) viene dilatato eccessivamente per arrivare a fare puntate su puntate molto meglio un approccio essenziale, però ecco, forse proprio perché mi è piaciuta la storia avrei voluto essere accompagnato con più calma alla fine.

Una storia estremamente attuale di migranti e di disperazione, di politica e di corruzione.