Caro Prospero,
ho letto volentieri la tua storia perché tu sei una persona da ascoltare. Un libro è bello per questo, perché c'è un racconto che nessuno interrompe. L'ho seguito di filato nel volo che mi portava a Madrid e l'ho finito poco dopo. Tutti e due per aria, nel Mediterraneo, stavamo nel posto giusto, staccati da terra. Ho riconosciuto la tua voce, la tua consistenza e anche le incertezze di tanti cambiamenti. Malgrado il tuo continuo richiamo a una ragione politica, credo che le tue scelte siano dipese da una tua rettitudine, da una misura che ha per unità di peso il palmo di una mano. Ho apprezzato la tua reticenza verso i dettaglia, il tuo modo di nominare le persone, la sofferenza procurata dal comportamento di molti compagni per te fidati. Dal punto di vista storico è un documento, l'ho consultato con interesse, specie il tempo degli anni …
Caro Prospero,
ho letto volentieri la tua storia perché tu sei una persona da ascoltare. Un libro è bello per questo, perché c'è un racconto che nessuno interrompe. L'ho seguito di filato nel volo che mi portava a Madrid e l'ho finito poco dopo. Tutti e due per aria, nel Mediterraneo, stavamo nel posto giusto, staccati da terra. Ho riconosciuto la tua voce, la tua consistenza e anche le incertezze di tanti cambiamenti. Malgrado il tuo continuo richiamo a una ragione politica, credo che le tue scelte siano dipese da una tua rettitudine, da una misura che ha per unità di peso il palmo di una mano. Ho apprezzato la tua reticenza verso i dettaglia, il tuo modo di nominare le persone, la sofferenza procurata dal comportamento di molti compagni per te fidati. Dal punto di vista storico è un documento, l'ho consultato con interesse, specie il tempo degli anni ottanta, voi nel circuito dei camosci e io a piegare la schiena in fabbrica, in cantieri nella clausura ostinata e ostile verso chiunque. Me la sono ammansita con la scrittura, l'ho messa a contrappeso. Tu l'hai smaltita nella spezzettata comunità delle prigioni, nelle discussioni, nei documenti politici, ultime voci degli ammutoliti. Oggi accetti la solitudine, scrivi la tua storia che, per quanto sia stata saldata a una comunità, resta inconfondibile e tua. Oggi la tua volontà di scriverla chiude un tempo della tua vita. Una filastrocca dell'appennino emiliano racconta che la vita di un uomo è lunga quanto la vita di tre cavalli. Con questo libro hai sepolto il tuo secondo cavallo. Io il mio secondo l'ho lasciato a Belgrado nel '99 sotto il ferro e fuoco della Nato. I nostri cavalli muoiono in fondo a un atto di solitudine. La tua volontà di scrittura è questo distacco. Non è un libro politico, caro Prospero, è un libro di un padre che non ha avuto figli. In questo siamo uguali. E dopo averlo letto, provo per te più affetto di prima.
Erri De Luca, gennaio 2005
La storia della lotta armata in Italia raccontata da uno dei protagonisti, senza le dietrologie, le montature complottiste, le analisi con il senno di poi. Un racconto nudo e crudo che aiuta ad avere un quadro un po' più chiaro degli anni '70 e '80.
Solamente mi è rimasto l'amaro in bocca a pensare che terrorismo nero e mafia non sono stati combatutti dallo Stato con la stessa intensità (ed infatti non sono stati sconfitti).