Capelli lunghi legati con un codino, impulsivo, insofferente alle gerarchie e alle ingiustizie, l’ispettore Massimo …
Quanta fretta...
3 stars
Secondo me al libro mancano un centinaio di pagine...interessanti il protagonista e la trama ho avuto una sensazione di fretta nella scrittura, come se l'autore volesse al più presto terminare il racconto ed arrivare alla parola fine. Per carità, nell'era delle serie Netflix dove un contenuto interessante (a volte manco quello) viene dilatato eccessivamente per arrivare a fare puntate su puntate molto meglio un approccio essenziale, però ecco, forse proprio perché mi è piaciuta la storia avrei voluto essere accompagnato con più calma alla fine.
Una storia estremamente attuale di migranti e di disperazione, di politica e di corruzione.
Jack Cross e suo marito Gabe sono i migliori specialisti sulla piazza per quanto riguarda …
Buon thriller
3 stars
Il libro si fa leggere tutto d'un fiato ed adempie al suo ruolo di thriller, il fatto che a metà libro si scoprano i giochi (o anche prima con un po' di intuito) è probabilmente voluto perché l'azione rimane comunque incalzante con ritmi molto serrati in bilico tra diversi scenari.
Dal punto di vista informatico nonostante le molte consulenze (ho notato per esempio HD Moore nei ringraziamenti) rimangono comunque alcuni errori ma in generale l'operazione è riuscita tenendo conto della difficoltà di trattare argomenti quali backdoor, spyware e zero days.
Alcuni dettagli rimangono senza risposta: nella prima operazione Jack chiama il CISO dell'azienda che non risponde, cosa che da contratto non doveva assolutamente succedere...questo causa un intoppo che risulta poi critico e alla fine non viene spiegato se c'era un collegamento con la storia o si è trattato di una casualità. Lettura consigliata.
Può l'etica umana fermare la scienza se la scienza mette il mondo in pericolo? Fino …
Non va oltre...
2 stars
Ci sono troppi elementi tutti insieme...intelligenza artificiale, clonazione, computer quantistici tutto concentrato in una azienda al confine tra Italia e Francia, poi ci sono i politici potenti e corrotti che governano il mondo e tirano le fila di tutto (qualcuno ha detto Andreotti?) e i militari... e sembra un po' la trama di quei film stranieri di fantascienza che adesso abbondano su piattaforme di streaming come Netflix, che devono proporre sempre nuovi contenuti ma non sanno dove andarli a pescare e quindi ti ritrovi ste trame che "assomigliano" a quelle di altri film di Sci-Fi ma cui alla fine mancano protagonisti credibili e una ricetta che metta insieme tutti gli ingredienti in modo armonico.
Il professore-protagonista-ex militare nella realtà con tutto l'alcol e l'efferalgan che assume sarebbe già in ospedale, la co-protagonista deve ovviamente essere bella (ma gli autori pensano che a descrivere una brutta il lettore smetterebbe di leggere? …
Ci sono troppi elementi tutti insieme...intelligenza artificiale, clonazione, computer quantistici tutto concentrato in una azienda al confine tra Italia e Francia, poi ci sono i politici potenti e corrotti che governano il mondo e tirano le fila di tutto (qualcuno ha detto Andreotti?) e i militari... e sembra un po' la trama di quei film stranieri di fantascienza che adesso abbondano su piattaforme di streaming come Netflix, che devono proporre sempre nuovi contenuti ma non sanno dove andarli a pescare e quindi ti ritrovi ste trame che "assomigliano" a quelle di altri film di Sci-Fi ma cui alla fine mancano protagonisti credibili e una ricetta che metta insieme tutti gli ingredienti in modo armonico.
Il professore-protagonista-ex militare nella realtà con tutto l'alcol e l'efferalgan che assume sarebbe già in ospedale, la co-protagonista deve ovviamente essere bella (ma gli autori pensano che a descrivere una brutta il lettore smetterebbe di leggere? ma poi, bella o brutta secondo quali parametri?) insomma i soliti personaggi stereotipati.
O forse il problema di questi romanzi è che la realtà è ormai troppo vicina agli scenari ipotizzati e quindi non sembra più fantascienza...
Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo …
Troppo acciaio
2 stars
Il romanzo è pieno di acciaio. Ok, il lettore era stato avvisato con il titolo ma non pensavo ce ne fosse così tanto. Ok l'importanza della fabbrica nell'ecosistema sociale ma il fascino di tutto quell'acciaio dopo la novità delle prime pagine stufa. Invece il libro va avanti con descrizioni lunghissime e ripetitive dei forni e di tutto quello che ruota intorno alla lavorazione dell'acciaio. Ok, l'autrice ha dovuto documentarsi un sacco e giustamente doveva rientrare dello sforzo, ma dopo un po' anche basta.
Le protagoniste Anna e Francesca...a quanto pare ce l'hanno solo loro. In tutta la Toscana, le due più belle ragazze sono loro, non ce ne sono altre e tutti i maschi nessuno escluso hanno occhi solo per loro. E vai di descrizioni di sederi, seni, gambe... ma veramente? La bellezza non è un fatto oggettivo e non deriva solo dall'aspetto esteriore, ok che l'ambiente è degradato e …
Il romanzo è pieno di acciaio. Ok, il lettore era stato avvisato con il titolo ma non pensavo ce ne fosse così tanto. Ok l'importanza della fabbrica nell'ecosistema sociale ma il fascino di tutto quell'acciaio dopo la novità delle prime pagine stufa. Invece il libro va avanti con descrizioni lunghissime e ripetitive dei forni e di tutto quello che ruota intorno alla lavorazione dell'acciaio. Ok, l'autrice ha dovuto documentarsi un sacco e giustamente doveva rientrare dello sforzo, ma dopo un po' anche basta.
Le protagoniste Anna e Francesca...a quanto pare ce l'hanno solo loro. In tutta la Toscana, le due più belle ragazze sono loro, non ce ne sono altre e tutti i maschi nessuno escluso hanno occhi solo per loro. E vai di descrizioni di sederi, seni, gambe... ma veramente? La bellezza non è un fatto oggettivo e non deriva solo dall'aspetto esteriore, ok che l'ambiente è degradato e che a quanto pare ci sono solo morti di f**a (ma siamo seri?) ma dipingere queste due come divinità assolute mi sembra eccessivo. Sarà incredibile per l'autrice ma esistono ragazze bellissime che non corrispondono ai canoni delle veline di striscia la notizia. Che palle...la bionda e la mora. Molto meglio sarebbe stato dare più spazio alla "sfigata" Lisa e alla sorella, ma forse servivano altre capacità.
La vicenda dell'11 Settembre sembra buttata lì un po' a casaccio...una cosa così complessa o non la si mette o se se decide di inserirla va contestualizzata meglio.
Il finale di cui non scriverò nulla si rivela assolutamente deludente, una rapida successione di eventi con troppe parti in sospeso e situazioni che non risultano credibili.
Peccato perché il cuore e l'idea della storia secondo me non erano niente male, insistere troppo sull'acciaio e sulle natiche delle protagoniste ha portato il romanzo lontano dal bel lavoro che avrebbe potuto essere.
Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo …
Il romanzo è pieno di acciaio. Ok, il lettore era stato avvisato con il titolo ma non pensavo ce ne fosse così tanto. Ok l'importanza della fabbrica nell'ecosistema sociale ma il fascino di tutto quell'acciaio dopo la novità delle prime pagine stufa. Invece il libro va avanti con descrizioni lunghissime e ripetitive dei forni e di tutto quello che ruota intorno alla lavorazione dell'acciaio. Ok, l'autrice ha dovuto documentarsi un sacco e giustamente doveva rientrare dello sforzo, ma dopo un po' anche basta.
Le protagoniste Anna e Francesca...a quanto pare ce l'hanno solo loro. In tutta la Toscana, le due più belle ragazze sono loro, non ce ne sono altre e tutti i maschi nessuno escluso hanno occhi solo per loro. E vai di descrizioni di sederi, seni, gambe... ma veramente? La bellezza non è un fatto oggettivo e non deriva solo dall'aspetto esteriore, ok che l'ambiente è degradato e …
Il romanzo è pieno di acciaio. Ok, il lettore era stato avvisato con il titolo ma non pensavo ce ne fosse così tanto. Ok l'importanza della fabbrica nell'ecosistema sociale ma il fascino di tutto quell'acciaio dopo la novità delle prime pagine stufa. Invece il libro va avanti con descrizioni lunghissime e ripetitive dei forni e di tutto quello che ruota intorno alla lavorazione dell'acciaio. Ok, l'autrice ha dovuto documentarsi un sacco e giustamente doveva rientrare dello sforzo, ma dopo un po' anche basta.
Le protagoniste Anna e Francesca...a quanto pare ce l'hanno solo loro. In tutta la Toscana, le due più belle ragazze sono loro, non ce ne sono altre e tutti i maschi nessuno escluso hanno occhi solo per loro. E vai di descrizioni di sederi, seni, gambe... ma veramente? La bellezza non è un fatto oggettivo e non deriva solo dall'aspetto esteriore, ok che l'ambiente è degradato e che a quanto pare ci sono solo morti di f**a (ma siamo seri?) ma dipingere queste due come divinità assolute mi sembra eccessivo. Sarà incredibile per l'autrice ma esistono ragazze bellissime che non corrispondono ai canoni delle veline di striscia la notizia. Che palle...la bionda e la mora. Molto meglio sarebbe stato dare più spazio alla "sfigata" Lisa e alla sorella, ma forse servivano altre capacità.
La vicenda dell'11 Settembre sembra buttata lì un po' a casaccio...una cosa così complessa o non la si mette o se se decide di inserirla va contestualizzata meglio.
Il finale di cui non scriverò nulla si rivela assolutamente deludente, una rapida successione di eventi con troppe parti in sospeso e situazioni che non risultano credibili.
Peccato perché il cuore e l'idea della storia secondo me non erano niente male, insistere troppo sull'acciaio e sulle natiche delle protagoniste ha portato il romanzo lontano dal bel lavoro che avrebbe potuto essere.