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Sapete quando volete proprio leggere una STORIONA, una roba di drama, esplosioni, Fury Road, nanotecnologie senzienti e apocalissi? Ecco: questa. È lei.

ne ho amato la prosa. sa scrivere dell'attesa dell'orrore, dell'orrore incombente, meno dell'orrore in atto e dell'esistenza dopo l'orrore. l'impressione finale è di questi racconti e novelle manchi la parte finale.

questa, esattamente come mi aspettavo, è divulgazione scientifica di altissimo livello. tratta di una metafora scientifica e della storia delle idee sull'evoluzione che l'hanno ideata, difesa, modificata e infine distrutta, e dei protagonisti di questo pezzo di storia della biologia. di più facile lettura rispetto a libri più facili (penso a Contengo moltitudini), sono ammirata.

l'esergo è già l'interpretazione. Sciascia, nella sua sicilianità, è veramente il Dürrenmatt italiano. non perché si somiglino, benché sì si somigliano; ma perché giocano lo stesso sport, nello stesso campionato, con gli stessi motivi. commovente. che privilegio, leggerlo.

colpo di fulmine. amore vero. ora leggerò ogni cosa di lei.

not my cup of tea, ma sontuosamente/spigolosamente bello.

Si dice che PKD scriva "male". Si dice anche del mio grande amore di gioventù, HPL. Credo che in entrambi i casi sia inconfutabile, credo che in entrambi i casi quella scrittura sia in armonia con tutto il resto della storia raccontata: l'idea, la trama, l'atmosfera.
Le storie di PKD sono confusione, paranoia, alienazione, perdita di identità, sconnessione dalla realtà. Nulla è realistico, certo, ma perché nulla è al 100% reale; in ogni sua storia striscia il dubbio. E la sua scrittura lo avalla.

"La città dell'orca" mi era piaciuto, questo molto di più. perché amo i racconti forse. e questo non è un libro di racconti ma un'antologia, i suoi preferiti, spesso finalisti o vincitori di vari premi. molto queer, molto weird, a tratti cupo, sempre pieno di meraviglia.