Prima metà: una noia mortale. Seconda metà abbastanza avvincente. Mi sarebbe piaciuto se fosse stato spensierato, divertito nel cinismo, invece è un melodramma assurdo e gratuito. "Anche meno" dalla prima all'ultima pagina.
In Maizo Elena Giorgiana Mirabelli ci presenta tre personaggi che si muovono tra boschi, belve …
Review of 'Maizo' on 'Goodreads'
4 stelle
questa novella è una filigrana di arte e cura. ha l'intensità di un racconto e il largo respiro di un romanzo: nella sua brevità mette davvero insieme il meglio dei due mondi. i rimandi a Michael Ende, adattati a uno stile e una trama molto personali, mi hanno intenerita; l'artificio delle note più che ricordarmi il post-moderno prolisso mi hanno fatto pensare alle chiose accademiche di Yanagira in "Il popolo degli alberi". costruisce un'atmosfera più che originale e personaggi più che tridimensionali, riuscendo nell'ardua impresa di farmi appassionare a una storia i cui protagonisti sono dei bambini.
"Nel laggiù, cioè qui, il pensiero inventa le forme, non viceversa. I corpi escono dalle …
Review of 'Urla sempre, primavera' on 'Goodreads'
1 stella
non è scritto male male. l'idea di partenza era buona. è bello trovare in un libro Corso Perrone, l'Ansaldo, la Croce Verde. i dialoghi sono altalenanti, a volte ben equilibrati botta e risposta, a volte ridicoli proclami. troppo spesso il tono è da comunicato stampa. c'è una tale carrellata di celebrità politiche che pare Forrest Gump. non so come cazzo gli sia venuto in mente di mettere in mezzo Carlo Giuliani a quel modo. pare un prodotto costruito a tavolino, con tanto di personas, per un preciso target in cui rientrano i miei affetti e io stessa - quindi mi ha fatto ancora più incazzare. mi fa soprattutto inferocire la sciatteria con cui è costruita la distopia. non sta in piedi, non funziona, non ha senso, non è coerente. un esempio: una neolingua nel giro di soli 2 anni si diffonde in tutta la popolazione a dispetto dei dialetti e …
non è scritto male male. l'idea di partenza era buona. è bello trovare in un libro Corso Perrone, l'Ansaldo, la Croce Verde. i dialoghi sono altalenanti, a volte ben equilibrati botta e risposta, a volte ridicoli proclami. troppo spesso il tono è da comunicato stampa. c'è una tale carrellata di celebrità politiche che pare Forrest Gump. non so come cazzo gli sia venuto in mente di mettere in mezzo Carlo Giuliani a quel modo. pare un prodotto costruito a tavolino, con tanto di personas, per un preciso target in cui rientrano i miei affetti e io stessa - quindi mi ha fatto ancora più incazzare. mi fa soprattutto inferocire la sciatteria con cui è costruita la distopia. non sta in piedi, non funziona, non ha senso, non è coerente. un esempio: una neolingua nel giro di soli 2 anni si diffonde in tutta la popolazione a dispetto dei dialetti e dello scambio linguistico della globalizzazione, infarcita da calchi hiphop benché a crearla e usarla sia una gerontocrazia, in cui vocabolario e registro sono identici indipendentemente dalla posizione sociale di chi parla? dai su, sei uno scrittore, lo sai che il linguaggio non funziona così. spero che la gente di destra non lo legga mai, perché darebbe loro parecchi argomenti contro le idee e le pratiche de antagonist, e non potrei dar loro torto.
Station Eleven is a 2014 novel by Emily St. John Mandel, her fourth. It takes …
Review of 'Stazione undici' on 'Goodreads'
4 stelle
storie incredibilmente intrecciate all'indomani dell'Apocalisse. appassionante, triste, emozionante, originale, con una scrittura delicata e incisiva. mi è piaciuto da matti. mi dispiace tantissimo che sia già finito.
Alcune storie sono simpatiche, ma per lo più sono idee appena abbozzate che non reggerebbero a essere sviluppate. E da appassionata di narrativa fantastica, mi fa discretamente incazzare quando solo perché il tema è fantastico si getta alle ortiche la consistenza del racconto, come se il tema non fosse degno di cura. Non mi capacito della distanza tra questi racconti e quelli, splendidi, di Il sistema periodico e La chiave a stella: anche lo stile è sciatto. Boh.
It is the year 1327. Franciscans in an Italian abbey are suspected of heresy, but …
Review of 'Il nome della rosa' on 'Goodreads'
4 stelle
Ero troppo piccola quando l'ho letto la prima volta per apprezzare le finezze dello stile medievale, e per apprezzare l'idea geniale di un'indagine condotta prima della nascita del metodo scientifico. È un libro davvero divertente.
Herfsttij der Middeleeuwen is het bekendste werk van de historicus Johan Huizinga uit 1919.
In …
Review of 'Autunno del Medioevo' on 'Goodreads'
5 stelle
il buon vecchio Alto Medioevo. uno sguardo dall'alto, un minuzioso arazzo sulla cultura del quindicesimo secolo in Borgogna. il suo anti-materialismo è spiazzante e riposante. mi sono divertita un sacco.