dj panini ha recensito Il mondo sommerso di J. G. Ballard
Quando il caldo dà alla testa
3 stelle
Ho letto questo romanzo breve tra giugno e luglio 2025, prevalentemente di notte, con quasi 30 gradi in camera, spiaccicato sul materasso umido. In un futuro (distopico?) fa così caldo che è possibile vivere solo in pochissime aree vicine ai poli. Le piante e gli animali sono progressivamente mutate e regredite all'aspetto che avevano nel triassico. Seguiamo le avventure del Dott. Kerans, uno scienziato rimasto a vivere in un avamposto al limite della zona abitabile, in compagnia di uno sparuto gruppo di militari, alcuni scienziati e una misteriosa figura femminile. Quando parlo di avventure intendo proprio che questo è anche un libro di avventura, dove non mancano le sparatorie e l'azione. Ma è un altro l'aspetto che, a mio parere, rende affascinante questo breve romanzo. Anche se la trama e l'azione sono ok infatti, sono le parti in cui l'autore si è concentrato sui cambiamenti interiori dei protagonisti ad essere …
Ho letto questo romanzo breve tra giugno e luglio 2025, prevalentemente di notte, con quasi 30 gradi in camera, spiaccicato sul materasso umido. In un futuro (distopico?) fa così caldo che è possibile vivere solo in pochissime aree vicine ai poli. Le piante e gli animali sono progressivamente mutate e regredite all'aspetto che avevano nel triassico. Seguiamo le avventure del Dott. Kerans, uno scienziato rimasto a vivere in un avamposto al limite della zona abitabile, in compagnia di uno sparuto gruppo di militari, alcuni scienziati e una misteriosa figura femminile. Quando parlo di avventure intendo proprio che questo è anche un libro di avventura, dove non mancano le sparatorie e l'azione. Ma è un altro l'aspetto che, a mio parere, rende affascinante questo breve romanzo. Anche se la trama e l'azione sono ok infatti, sono le parti in cui l'autore si è concentrato sui cambiamenti interiori dei protagonisti ad essere le più riuscite ed intriganti. Sono parti che oltre ad essere psicologiche definirei psichedeliche. Leggendo la traduzione di Stefano Massaron, mi sembrava che ci fosse qualcosa che non andava e ho recuperato la precedente traduzione della precedente edizione Urania (intitolata però Deserto D'Acqua), che mi è sembrata più scorrevole.