Guido Morselli

Figlio di una famiglia emiliana alto borghese, Morselli crebbe in Lombardia durante la dittatura fascista e dopo un breve periodo di lavoro d'ufficio, impostogli dal padre, strappò a quest'ultimo un vitalizio che gli permise di vivere da dandy nella campagna del Varesotto. A partire dagli anni Trenta, poco dopo la laurea, e fino agli anni Settanta, compose una grandissima mole di romanzi, racconti, sceneggiature, saggi e articoli, ma i suoi scritti furono sistematicamente rifiutati da tutte le case editrici, e tale frustrazione lo condusse al suicidio all'età di sessantun anni. Solo poco dopo la morte, l'editore Adelphi diede finalmente alle stampe, e con buon successo, i suoi romanzi, articolati equamente fra vicende di dramma borghese e ucronie ante litteram, sempre con un risvolto satirico.