Ero arrivato a tre quarti del libro quando, come per incanto, mi sono reso conto di aver già sentito parlare di Benjamin Trotter, di sua sorella Lois, di Doug Anderton e via dicendo. Insomma, ho capito che Coe aveva usato i protagonisti di "La banda dei brocchi" e "Circolo chiuso" per ambientare il proprio racconto dell'Inghilterra della Brexit.
Un quadro piuttosto inquietante, devo dire. Coe racconta un'Inghilterra divisa, arrabbiata, irrazionale, praticamente senza speranza. Ho letto il libro con piacere anche se, talvolta, mi è sembrato che Coe fosse un po' troppo giornalistico/documentaristico. La narrazione mi è parsa più volte soffocata dalla cronaca dei fatti.
Relates how mathematical genius John Forbes Nash, Jr., suffered a breakdown at age thirty-one and …
Review of 'Il Genio Dei Numeri / A Beautiful Mind' on 'Goodreads'
4 stelle
Una biografia scritta qualche anno fa, che dunque parla di Nash ancora in vita, estremamente dettagliata. Sylvia Nasar ha consultato fonti, ascoltato testimonianze, e ne è venuto fuori un quadro ampio della vita di John Nash. Non è una biografia scientifica, e i suoi risultati principali sono riassunti per sommi capi. Appassionante è anche il retroscena della decisione di assegnare a Nash il Nobel per l'economia, caso unico in cui, appunto, il retroscena è venuto a galla.
Factfulness: The stress-reducing habit of only carrying opinions for which you have strong supporting facts. …
Review of 'Factfulness' on 'Goodreads'
4 stelle
Saper leggere i dati, saper vedere le cose. Factufulness racconta questo. Usando i dati più affidabili a disposizione (quelli ONU e Banca Mondiale, prevalentemente) Hans Rosling ci mostra come il mondo, su molti fronti, è in rapido miglioramento. Solo che non ce ne accorgiamo.
Dal punto di vista delle condizioni di vita delle persone, dell'uscita dalla povertà estrema, dell'istruzione, della parità di genere. Attenzione: non dice che al mondo va tutto bene, dice che, su molte questioni, le cose stanno migliorando e lo fanno a una velocità impressionante.
A migliorare in modo estremamente rapido sono le condizioni di vita in molti paesi asiatici e africani, e facciamo tenerezza, noi Europei - ma pure statunitensi - strenuamente impegnati nel difenderci da un mondo che, nel giro di qualche decennio, ci supererà di slancio.
(A proposito di andamenti, va detto che, dopo la pubblicazione di questo libro, sono usciti dati FAO che …
Saper leggere i dati, saper vedere le cose. Factufulness racconta questo. Usando i dati più affidabili a disposizione (quelli ONU e Banca Mondiale, prevalentemente) Hans Rosling ci mostra come il mondo, su molti fronti, è in rapido miglioramento. Solo che non ce ne accorgiamo.
Dal punto di vista delle condizioni di vita delle persone, dell'uscita dalla povertà estrema, dell'istruzione, della parità di genere. Attenzione: non dice che al mondo va tutto bene, dice che, su molte questioni, le cose stanno migliorando e lo fanno a una velocità impressionante.
A migliorare in modo estremamente rapido sono le condizioni di vita in molti paesi asiatici e africani, e facciamo tenerezza, noi Europei - ma pure statunitensi - strenuamente impegnati nel difenderci da un mondo che, nel giro di qualche decennio, ci supererà di slancio.
(A proposito di andamenti, va detto che, dopo la pubblicazione di questo libro, sono usciti dati FAO che documentano una battuta d'arresto nella lotta alla fame nel mondo: una situazione drammatica, ovviamente, che però ancora non è un andamento. Occorre vedere cosa succede negli anni prossimi).
Sia chiaro: questo libro non dice che il mondo va bene e non bisogna preoccuparsi. Dice che dobbiamo imparare a riconoscere i veri grandi problemi che ci si parano davanti. E no, tra questi non rientra l'immigrazione. Rientrano invece il cambiamento climatico, la possibilità di una pandemia come quella del 1919, lo scoppio di un conflitto planetario.
'Curiosamente', i nostri leader di governo - penso agli Stati Uniti, all'Italia e altri paesi europei - sui problemi prioritari nicchiano, mentre su quelli che sarebbero gestibili senza particolari difficoltà, per potenze sviluppate come le nostre, montano su un cinematografo che lèvati. Ancora più 'curiosamente', noi cittadini gli andiamo dietro.
xn + yn = zn, where n represents 3, 4, 5, ...no solution "I have …
Review of "L'ultimo teorema di Fermat" on 'Goodreads'
4 stelle
Una formula banale, così semplice che la può capire anche chi ha le nozioni matematiche della scuola media (e forse pure delle elementari). Eppure, dimostrare questa formula, è stato il più arduo compito della storia della matematica.
Simon Singh usa la vicenda dell'ultimo Teorema di Fermat per raccontare la storia non solo della matematica, ma più in generale del pensiero umano. Racconta i momenti bui, come quando prima i fanatici cristiani e poi quelli islamici, uccisero la straordinaria esperienza della biblioteca d'Alessandria, contribuendo a far sprofondare le fiorenti società occidentali nel Medio Evo (serva da monito: le conquiste intellettuali e civili non sono mai definitive, si può sempre tornare indietro).
Racconta la difficoltà che le donne hanno avuto nell'ottenere il rispetto dovuto, nel mondo della scienza (un problema che permane ancora oggi: tra i tanti che nel '900 hanno dato l'assalto all'ultimo teorema di Fermat, ma non vi è nessuna …
Una formula banale, così semplice che la può capire anche chi ha le nozioni matematiche della scuola media (e forse pure delle elementari). Eppure, dimostrare questa formula, è stato il più arduo compito della storia della matematica.
Simon Singh usa la vicenda dell'ultimo Teorema di Fermat per raccontare la storia non solo della matematica, ma più in generale del pensiero umano. Racconta i momenti bui, come quando prima i fanatici cristiani e poi quelli islamici, uccisero la straordinaria esperienza della biblioteca d'Alessandria, contribuendo a far sprofondare le fiorenti società occidentali nel Medio Evo (serva da monito: le conquiste intellettuali e civili non sono mai definitive, si può sempre tornare indietro).
Racconta la difficoltà che le donne hanno avuto nell'ottenere il rispetto dovuto, nel mondo della scienza (un problema che permane ancora oggi: tra i tanti che nel '900 hanno dato l'assalto all'ultimo teorema di Fermat, ma non vi è nessuna donna).
Ma tra le storie tragiche vi è anche l'avventura di una conquista intellettuale che nasce da un dettaglio (una banale formula, appunto, appena più complicata del teorema di Pitagora), per svilupparsi in tanti campi diversi e fondamentali. Un po' di basi matematiche le ho, ma credo che chiunque possa lasciarsi trasportare da Singh in questo racconto straordinario.
Review of 'Primo Levi e Tullio Regge' on 'Goodreads'
4 stelle
Un paio d'ore di discussione tra due persone curiose. C'è molta fisica, nella chiacchierata tra Levi e Regge, a tratti pure specialistica. Ma ci sono anche riflessioni sul modo con cui ci si pone di fronte ai problemi. Nelle parole dei due torinesi c'è una voglia di capire che sovrasta quella di giudicare. Il dialogo nella sua forma più bella.
From Andre Agassi, one of the most beloved athletes in history and one of the …
Review of 'Open' on 'Goodreads'
4 stelle
Tantissimo tennis, naturalmente, forse un po' troppo per chi non ne è appassionato. Ma anche una storia di alti e bassi, fanatismi, genitori privi di senno, amori e ideali. Un bel libro, davvero.
Quel lunedì di gennaio in cui Francesco, protetto solo dal cappuccio della sua felpa, sale …
Review of 'Non restare indietro' on 'Goodreads'
4 stelle
Credo che tramandare una delle pagine più tremende della nostra storia ai giovani sia una cosa parecchio complicata. Se un adolescente non avesse voglia di sentir parlare di qualcosa di molto triste, che è successo parecchio tempo prima che nascesse, non me la sentirei di dargli addosso. L'adolescenza è un periodo della vita già sufficientemente incasinato, senza dover pure fare i conti con quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Eppure, è necessario, indispensabile, che i conti continuiamo a farli, con la Shoah e le altre grandi violenze di quegli anni. Adolescenti inclusi. Si tratta di trovare il modo. @Carlo Greppi un modo efficace l'ha trovato. Lo porta avanti, insieme ad altri, con l'associazione Deina - www.deina.it/promemoria-auschwitz - e con l'attività di narratore.
«Non restare indietro» racconta di un adolescente e i suoi compagni che, grazie all'impegno di alcuni volontari che svolgono proprio un'attività come quella di Deina, prendono coscienza …
Credo che tramandare una delle pagine più tremende della nostra storia ai giovani sia una cosa parecchio complicata. Se un adolescente non avesse voglia di sentir parlare di qualcosa di molto triste, che è successo parecchio tempo prima che nascesse, non me la sentirei di dargli addosso. L'adolescenza è un periodo della vita già sufficientemente incasinato, senza dover pure fare i conti con quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Eppure, è necessario, indispensabile, che i conti continuiamo a farli, con la Shoah e le altre grandi violenze di quegli anni. Adolescenti inclusi. Si tratta di trovare il modo. @Carlo Greppi un modo efficace l'ha trovato. Lo porta avanti, insieme ad altri, con l'associazione Deina - www.deina.it/promemoria-auschwitz - e con l'attività di narratore.
«Non restare indietro» racconta di un adolescente e i suoi compagni che, grazie all'impegno di alcuni volontari che svolgono proprio un'attività come quella di Deina, prendono coscienza della storia della Shoah. Grazie a racconti, spezzoni di film e, soprattutto, un viaggio ad Auschwitz.
Mi pare un volume da mettere in mano soprattutto a insegnanti e studenti, ma che ho trovato molto coinvolgente anche io.
Una riflessione, a mò di glossario, tra due grandi tragedie dal secolo passato. A guidare tutto il testo, una convinzione: il genocidio è accaduto in contesti dove, tutto sommato, non ce lo si poteva aspettare. E lo stesso potrebbe accadere in futuro.
Faccio spoiler: Anita muore giovane, muore presto in questa storia. Che però, anche dopo la sua morte, resta una grande storia. Lei è diventata famosa - inutile negarlo - perché moglie e folle amore di uno degli uomini più celebrati dell'800 (e mi sa non solo). Ma lei, Giuseppe Garibaldi, lo guardava negli occhi, da pari. E se riusciva a non sentirsi inferiore a uno dei più grandi uomini di sempre, figuriamoci come avrebbe considerato i quaquaraquà del fascismo. Sì, perché una delle cose che colpisce, del mito di Anita, è che sia stato celebrato in pompa magna dal Duce e dai suoi scagnozzi. Solo che, almeno a me così piace pensare, Anita Garibaldi, Benito Mussolini - che pensava alle donne in maniera diciamo 'riduttiva' - l'avrebbe fatto correre a pedate.