diffrazioni ha recensito International System and the International Politic di Grieco
Review of 'International System and the International Politic' on 'Goodreads'
4 stelle
Avventure di un tipo curioso
«Ma l'ha scritta lui?», mi ha chiesto più di una persona tra quelle a cui ho detto che stavo leggendo l'autobiografia di Bruce Dickinson. Sì, l'ha scritta lui, non ha snocciolato un po' di aneddoti a qualche giornalista o scrittore che poi ci ha romanzato sopra. La cosa non è sorprendente: magari c'è chi pensa agli Iron Maiden come a dei fracassoni e basta, ma chi ne conosce i testi sa che chi li ha scritti è un grande appassionato di letteratura. Non che essere grandi lettori significhi anche saper scrivere, in ogni caso Dickinson non è alla prima opera. Ha già scritto romanzi, opere per teatro, la sceneggiatura di un film e altro ancora.
A cosa serve questo pulsante? mi ha fatto pensare a una biografia di tipo scientifico, perché è il racconto di una grande voglia di sperimentare. Dickinson prova un sacco di cose, nella sua vita, inclusa la scherma - diventa un atleta di livello nazionale - e la guida di aeroplani piccoli, grandi e d'epoca. Qualcosa lo incuriosisce e prova a metterci le mani. A cosa serve questo pulsante, appunto.
Eccezion fatta per un po' di racconti d'infanzia, i riferimenti alla vita più intima e privata sono scarsi: non parla di mogli e famiglia (e alla fine spiega anche perché). Inoltre, «Molti aneddoti divertenti non sono sopravvissuti ai tagli, semplicemente perché non si inserivano nel flusso narrativo», dichiarazione saggia che dovrebbe fare propria chiunque scriva qualsiasi cosa, dai romanzi alla trama di un gioco.
Detto questo, le battute che - almeno me - fanno ridere molto ci sono («Se fare i provini ai discepoli era stato come farli ai chitarristi, non mi meraviglio che Gesù fosse asceso in cielo»).
Bruce Dickinson è uno dei più famosi, affermati e celebrati cantanti viventi, ma nella sua biografia ciò non viene fuori granché. Non ci sono autocelebrazioni e nemmeno riferimenti a momenti di grande gloria e premiazioni varie. Prevale il tono dissacrante, autoironico. Dickinson non si prende mai troppo sul serio e anche questa mi sembra una buona lezione, per chi vuol scrivere (e non solo per chi vuole scrivere, direi).
Nota per i fan scatenati degli Iron Maiden: sì, parla del suo lavoro insieme al gruppo, della nascita dei dischi e di alcuni confronti con gli altri membri della band, in modo aperto. Ci sono due o tre cose, in tutto il libro che mi han fatto chiedere "Oh, ma quando Steve Harris ha letto 'sta roba, come l'ha presa?". Ma sono due o tre cose, niente più: non ci sono particolari rivelazioni scandalose sul passato di un gruppo che, secondo il racconto del suo cantante, passava la maggior parte del tempo a lavorare. Non è sempre detto che la vita dei rockers sia un insieme di sregolatezze.