Luca Broggi ha recensito Pastorale americana di Philip Roth
Un crescendo
2 stelle
La storia inizia con calma e culmina con un'inaspettato colpo di scena.
Brossura, 458 pagine
lingua Italiano
Pubblicato il 08 Ottobre 2013 da Einaudi.
Seymour Levov è un ricco americano di successo: al liceo lo chiamano «lo Svedese». Ciò che pare attenderlo negli anni Cinquanta è una vita di successi professionali e gioie familiari. Finché le contraddizioni del conflitto in Vietnam non coinvolgono anche lui e l’adorata figlia Merry, decisa a portare la guerra in casa, letteralmente. Un libro sull’amore e sull’odio per l’America, sul desiderio di appartenere a un sogno di pace, prosperità e ordine, sul rifiuto dell’ipocrisia e della falsità celate in quello stesso sogno.
La storia inizia con calma e culmina con un'inaspettato colpo di scena.
Ho fatto un esperimento un po' bizzarro, con questo libro. Ogni volta che finivo un capitolo, mi fermavo per un po' di giorni, e leggevo altro. Le ultime cento pagine, invece, le ho lette senza interruzioni. Non saprei dire com'è andato l'esperimento - diciamo che non lo rifarò presto - in quanto al libro, mi è piaciuto senza però particolari entusiasmi.
Sicuramente mi ha un po' condizionato la difficoltà a ricostruire i piani narrativi - chi sta parlando e a chi? - ma è certo un limite mio. Ho trovato poi alcune fasi eccessivamente lente (tipo una festa che dura un sacco). Però è certo una grande storia, questa dello svedese, e mi fa piacere averlo letta.