The InnkKeeper citazione da L'uomo che piantava gli alberi di Jean Giono
Quei ruscelli avevano già portato dell'acqua, in tempi molto antichi. Alcuni dei tristi villaggi di cui ho parlato all'inizio del mio racconto sorgevano su siti di antichi villaggi gallo-romani di cui restavano ancora vestigia, nelle quali gli archeologi avevano scavato, trovando ami in posti dove nel ventesimo secolo di doveva far ricorso alle cisterne per avere un po' d'acqua.
— L'uomo che piantava gli alberi di Jean Giono (Pagina 31 - 32)
Menzione di ritrovamenti archeologici di zone sommerse, dove ora secco e solo lentamente torna umido con rimboschimento, paleoclima e archeologia della sostenibilità. Se si fossero cercate proprio informazioni su vegetazione antica, oltre a oggetti, si sarebbe probabilmente potuto arrivare a stessa conclusione di copertura arborea legata a concentramento delle acque; una traccia letteraria di un modo di fare e vedere archeologia di altri tempi e un insospettabile suggerimento dei contributi che può dare l'archeologia nel rinforzare policies di gestione della natura più sostenibili? Chissà poi la fonte per le frequentazioni gallo-picene, ma interessante il dedicarci un intero paragrafo, magari un interesse dell'autore legato anche alla dimensione "idilliaca" del passato (nonostante o proprio grazie alla convivenza schizofrenica nel suo immaginario del passato "bruto" presentato più avanti); anche uno spunto per la differenza tra "memoria d'uomo" e memoria naturale o rinvenibile tramite tracce documentarie di scavi...