Damiana Atzeni ha valutato Cress: 5 stelle

Cress di Marissa Meyer
Cinder and Captain Thorne are fugitives on the run, now with Scarlet and Wolf in tow. Together, they're plotting to …
In trasloco da Goodreads, dove avevo lo status di librarian. Ora esploro il Fediverso libresco, vediamo un po' come va...
Questo collegamento si apre in una finestra pop-up

Cinder and Captain Thorne are fugitives on the run, now with Scarlet and Wolf in tow. Together, they're plotting to …
Ho conosciuto la Saga dello strigo Geralt quasi per caso, a differenza di chi l’ha conosciuto tramite il videogioco The Witcher o la serie televisiva di Netflix. Amo il fantasy, è il mio genere preferito, ma questi libri sono piuttosto particolari. La saga inizia non con i canonici romanzi, ma con due serie di racconti, pubblicati in Polonia su alcune riviste specializzate. Il primo libro inizia con il nostro protagonista (un umano mutato geneticamente da bambino, capace di uccidere mostri e realizzare incantesimi) convalescente nel tempo della dea Melitele, gestito da Madre Nenneke. Da qui si dipanano tutta una serie di racconti dove le vicende sono interessanti (alcune sono riprese da fiabe che conosciamo anche noi), ma i personaggi non sono approfonditi e gli ambienti sono abbozzati. Il secondo libro procede sulla stessa linea del secondo ma le storie sono più scorrevoli da leggere, i racconti non hanno lo scarto …
Ho conosciuto la Saga dello strigo Geralt quasi per caso, a differenza di chi l’ha conosciuto tramite il videogioco The Witcher o la serie televisiva di Netflix. Amo il fantasy, è il mio genere preferito, ma questi libri sono piuttosto particolari. La saga inizia non con i canonici romanzi, ma con due serie di racconti, pubblicati in Polonia su alcune riviste specializzate. Il primo libro inizia con il nostro protagonista (un umano mutato geneticamente da bambino, capace di uccidere mostri e realizzare incantesimi) convalescente nel tempo della dea Melitele, gestito da Madre Nenneke. Da qui si dipanano tutta una serie di racconti dove le vicende sono interessanti (alcune sono riprese da fiabe che conosciamo anche noi), ma i personaggi non sono approfonditi e gli ambienti sono abbozzati. Il secondo libro procede sulla stessa linea del secondo ma le storie sono più scorrevoli da leggere, i racconti non hanno lo scarto temporale che rendevano più difficoltosa la lettura del primo volume. In questi due libri si conoscono alcuni dei personaggi principali e, soprattutto, si capiscono alcuni dei legami che saranno fondamentali nei romanzi: Geralt insieme a Yennefer, a Calanthe e, sopratutto, a Ciri, la Bambina Sorpresa, la Figlia del Sangue Antico. Il primo romanzo si apre con un riepilogo dei fatti raccontati nei due libri di racconti per poi proseguire con l’azione vera e propria, dove i personaggi sono delineati meglio e si delinea meglio lo sfondo con la guerra tra le razze e una profezia che parla di una catastrofe imminente. Il secondo romanzo delinea quali sono gli schieramenti dei vari personaggi nei confronti della guerra imminente, si prende maggiore confidenza con il mondo dove vive Geralt e a conoscere meglio tutti i suoi personaggi. Si inizia ad affezionarcisi e a sentirsi parte delle loro avventure. Il terzo romanzo parte con l’inserimento di alcuni nuovi personaggi che saranno determinanti nella ricerca della giovane Ciri: soprattutto Milva e Regis il vampiro saranno di grande aiuto per un Geralt sempre più ansioso di liberare la ragazzina che gli è stata predestinata ma decisamente sottotono. È stato forse il libro dove ho faticato di più, in cui la noia si è fatta sentire più di una volta. Si è ripreso solo alla fine, quando Ciri, per salvarsi dai suoi inseguitori, è entrata nella Torre della Rondine che dà il titolo al libro. Il quarto (e per ora ultimo) romanzo è l'epilogo di tutto, della guerra che ha imperversato per buona parte del romanzo (e che per buoni tratti mi ha annoiato), delle trame intessute dalla loggia delle maghe (e che non si realizzeranno) e della storia tra Geralt, Yennefer e Ciri, quest'ultima totalmente cambiata rispetto all'inizio dei romanzi. Un finale che per certi versi mi ha spiazzato (non anticipo di più per non fare spoiler!) ma che mi ha fatto amare questa saga conosciuta per puro caso. Quasi quasi mi dispiace aver terminato la lettura di questi libri. Confesso che a volte avrei voluto volentieri strozzare l’autore, per i momenti noiosi che ho trovato nel corso della lettura. Ma la saga è promossa a (quasi) pieni voti. Mi mancano giusto i libri che sono stati pubblicati di recente (e che sono dei prologhi ai libri che letti sinora), ma li leggerò più avanti.

L'inverno si avvicina. Stremati, Geralt e i suoi compagni sono costretti a fermarsi a Toussaint, un piccolissimo regno d'incredibile bellezza, …
Mi trovo a scrivere una recensione a un libro che non pensavo di leggere così presto, scritto da un'artista che ci ha lasciato improvvisamente. E mi sento proprio come Fabio Fazio, quando fu raggiunto dalla notizia nel cuore della notte: non trovo le parole giuste per farlo. Quando ho saputo della morte di Ornella Vanoni, l'indomani mattina, all'inizio non ci volevo credere, istintivamente l'avevo bollata come fake news. Ho realizzato veramente che Ornella era scomparsa la domenica, durante la trasmissione Che tempo che fa. Da lì, la necessità di leggere il suo libro, scritto a quattro mani insieme al cantante Pacifico, con cui, tra le altre cose, aveva cantanto a Sanremo Imparare ad amarsi. Ho imparato ad apprezzare Ornella Vanoni solo di recente, proprio in seguito alla partecipazione dell'artista nel cast fisso della trasmissione condotta da Fazio sul Nove. Con i suoi interventi sinceri, onesti e dissacranti, ha allietato la …
Mi trovo a scrivere una recensione a un libro che non pensavo di leggere così presto, scritto da un'artista che ci ha lasciato improvvisamente. E mi sento proprio come Fabio Fazio, quando fu raggiunto dalla notizia nel cuore della notte: non trovo le parole giuste per farlo. Quando ho saputo della morte di Ornella Vanoni, l'indomani mattina, all'inizio non ci volevo credere, istintivamente l'avevo bollata come fake news. Ho realizzato veramente che Ornella era scomparsa la domenica, durante la trasmissione Che tempo che fa. Da lì, la necessità di leggere il suo libro, scritto a quattro mani insieme al cantante Pacifico, con cui, tra le altre cose, aveva cantanto a Sanremo Imparare ad amarsi. Ho imparato ad apprezzare Ornella Vanoni solo di recente, proprio in seguito alla partecipazione dell'artista nel cast fisso della trasmissione condotta da Fazio sul Nove. Con i suoi interventi sinceri, onesti e dissacranti, ha allietato la Trasmissione diventando uno dei momenti più attesi dal pubblico. Ora veniamo al libro: mi interessava molto leggerlo e ho approfittato del fatto che fosse possibile acquistarlo con Repubblica per comprarne una copia. Vincente o perdente non è una semplice biografia, ma un diario sentimentale per conoscere meglio la donna oltre l'artista, anche se non scorre in linea cronologica. E' un libro che sa di podcast, ti sembra quasi di sentire la sua voce mentre scorrono le parole sotto gli occhi. Ornella non si risparmia, racconta dettagli personali molto dolorosi sulla sua famiglia di origine, i suoi amori, la sua solitudine. L'ho letto con calma, per assaporare ogni parola, ogni frase. E' un testo di una sincerità toccante e disarmante e posso dire che è il primo libro che mi ha fatto commuovere fino alle lacrime.

Ho avuto una vita difficile, dolorosa. E bella, bellissima. E gioiosa. Ho avuto tutto.
Come riconoscere l'arte è una serie di pubblicazione realizzate da Flavio Conti e Maria Cristina Gozzoli tra gli anni '70 e '80 e dedicate alle principali correnti europee. Rizzoli ne ha readunati 4 e a realizzato questo volume (ripreso anche da Euroclub e da Club degli Editori) che permette di avere un'infarinatura generale dell'arte romanica, gotica, rinascimentale e barocca attraverso le arti maggiori (Architettura, Pittura, Scultura). Perfetto appunto per chi vuole approcciarsi a queste 4 arti, ma per chi desidera qualcosa di più approfondito forse è il caso che cerchi altrove.
Come riconoscere l'arte è una serie di pubblicazione realizzate da Flavio Conti e Maria Cristina Gozzoli tra gli anni '70 e '80 e dedicate alle principali correnti europee. Rizzoli ne ha readunati 4 e a realizzato questo volume (ripreso anche da Euroclub e da Club degli Editori) che permette di avere un'infarinatura generale dell'arte romanica, gotica, rinascimentale e barocca attraverso le arti maggiori (Architettura, Pittura, Scultura). Perfetto appunto per chi vuole approcciarsi a queste 4 arti, ma per chi desidera qualcosa di più approfondito forse è il caso che cerchi altrove.

Affidato a esperti e studiosi specializzati, «Come riconoscere l'arte» offre al lettore una guida alla conoscenza dei principali stili dell'arte …
La donna leopardo è un romanzo di Alberto Moravia, pubblicato postumo nel 1991. La storia si svolge quasi del tutto in Africa, nel Gabon, dove un giornalista e la moglie partono per un viaggio insieme al direttore del giornale dove lavora e alla moglie di quest'ultimo. L'attrazione del direttore per la moglie del protagonista, che innesca una relazione clandestina, mette alla prova i limiti psicologici e morali di tutti i personaggi. La donna leopardo è sicuramente un bel libro, si legge tutta d'un fiato in un paio di pomeriggi, ma non è una lettura di cui non si può fare a meno. Essendo il mio primo approccio con questo scrittore, sono rimasta piuttosto delusa: sembra più la sceneggiatura di un porno voyeuristico a base di scambi di coppia, scritto in maniera grossolana (credo che il romanzo non abbia mai visto un editor o correttore di bozze in vita sua, vista …
La donna leopardo è un romanzo di Alberto Moravia, pubblicato postumo nel 1991. La storia si svolge quasi del tutto in Africa, nel Gabon, dove un giornalista e la moglie partono per un viaggio insieme al direttore del giornale dove lavora e alla moglie di quest'ultimo. L'attrazione del direttore per la moglie del protagonista, che innesca una relazione clandestina, mette alla prova i limiti psicologici e morali di tutti i personaggi. La donna leopardo è sicuramente un bel libro, si legge tutta d'un fiato in un paio di pomeriggi, ma non è una lettura di cui non si può fare a meno. Essendo il mio primo approccio con questo scrittore, sono rimasta piuttosto delusa: sembra più la sceneggiatura di un porno voyeuristico a base di scambi di coppia, scritto in maniera grossolana (credo che il romanzo non abbia mai visto un editor o correttore di bozze in vita sua, vista la quantità di errori e ripetizioni che ho notato) e con dialoghi inverosimili. Come ho scritto nel titolo di questa breve recensione, se La donna leopardo è considerato tra le opere migliori di Moravia, non oso immaginare i peggiori.

«Negli ultimi due anni di vita, Alberto Moravia lavorò a un romanzo cui diede per titolo La donna leopardo. Di …
Libro che ho recuperato dalla libreria dei miei genitori, durante lo smontaggio per l'imbiancatura dei muri di casa... e credo di essermene innamorata! Il libro è coinvolgente, una piacevole lettura per svagarsi. La trama è avvincente e i finali di ogni singolo racconto sono molto belli. Ogni storia regala emozioni, uniscono dolcezza e malinconia. La scrittura sicuramente risente del processo di traduzione e adattamento dal giapponese all'italiano, ma rimane comunque scorrevole e piena di sentimenti. L'intero libro è ambientato in una piccola caffetteria giapponese che ha la particolarità di permettere ai suoi clienti di viaggiare nel passato, il che offre un'opportunità per riflettere sulle proprie azioni (compiute o meno) e di come queste abbiano modellato il presente. Un'opera che non esito a definire straordinaria. Peccato aver iniziato proprio dall'ultimo, adesso devo assolutamente recuperare i precedenti!
Libro che ho recuperato dalla libreria dei miei genitori, durante lo smontaggio per l'imbiancatura dei muri di casa... e credo di essermene innamorata! Il libro è coinvolgente, una piacevole lettura per svagarsi. La trama è avvincente e i finali di ogni singolo racconto sono molto belli. Ogni storia regala emozioni, uniscono dolcezza e malinconia. La scrittura sicuramente risente del processo di traduzione e adattamento dal giapponese all'italiano, ma rimane comunque scorrevole e piena di sentimenti. L'intero libro è ambientato in una piccola caffetteria giapponese che ha la particolarità di permettere ai suoi clienti di viaggiare nel passato, il che offre un'opportunità per riflettere sulle proprie azioni (compiute o meno) e di come queste abbiano modellato il presente. Un'opera che non esito a definire straordinaria. Peccato aver iniziato proprio dall'ultimo, adesso devo assolutamente recuperare i precedenti!

Tra le montagne del Giappone si nasconde un luogo leggendario. Sono tanti coloro che lo cercano, perché si racconta che …
Mentre si svuota la libreria dei propri genitori, per preparare la casa per essere imbiancata, si possono fare dei ritrovamenti davvero interessanti. Come questo libretto, scritto dall'autrice di Via col vento. La suddetta aveva dato delle precise istruzioni, inserite nel suo testamento: dopo la sua morte, tutti i suoi scritti dovevano essere distrutti. Questo libretto è sopravvissuto alla furia distruttrice della sua creatrice perché era stato regalato all'amico Henry Love Angels, che lo ha protetto lasciandolo in eredità a quel figlio che, ritrovato il manoscritto, lo ha portato al Museo dedicato all'autrice ad Atlanta, il quale ha deciso di pubblicarlo. Questa libro, come il suo "fratello maggiore", è un'altra storia d'amore, raccontata da un rozzo grosso e grande marinaio che si era innamorato di una piccola signora per bene in cerca di avventure su isole sperdute. Accanto alla signorina viaggia un altro pretendente alla sua mano nobile ed elegante, mentre …
Mentre si svuota la libreria dei propri genitori, per preparare la casa per essere imbiancata, si possono fare dei ritrovamenti davvero interessanti. Come questo libretto, scritto dall'autrice di Via col vento. La suddetta aveva dato delle precise istruzioni, inserite nel suo testamento: dopo la sua morte, tutti i suoi scritti dovevano essere distrutti. Questo libretto è sopravvissuto alla furia distruttrice della sua creatrice perché era stato regalato all'amico Henry Love Angels, che lo ha protetto lasciandolo in eredità a quel figlio che, ritrovato il manoscritto, lo ha portato al Museo dedicato all'autrice ad Atlanta, il quale ha deciso di pubblicarlo. Questa libro, come il suo "fratello maggiore", è un'altra storia d'amore, raccontata da un rozzo grosso e grande marinaio che si era innamorato di una piccola signora per bene in cerca di avventure su isole sperdute. Accanto alla signorina viaggia un altro pretendente alla sua mano nobile ed elegante, mentre il terzo incomodo è un rissoso giapponese. Tutto questi elementi si miscelano formando una storia d'amore mai melensa e soprattutto mai scontata, da leggere in un'oretta tutto d'un fiato. Semplice e velocissimo, questo romanzo breve, con il prototipo dell'eroina moderna e forte, sa appassionare e commuovere, con un finale che non ti aspetti. E che sembra quasi anticipare la fine che faranno tutte le opere incompiute dell'autrice.