Damiana Atzeni ha recensito La Signora del Lago di Andrzej Sapkowski (Italian)
Recensione dei racconti e dei romanzi della Saga dello strigo Geralt
4 stelle
Ho conosciuto la Saga dello strigo Geralt quasi per caso, a differenza di chi l’ha conosciuto tramite il videogioco The Witcher o la serie televisiva di Netflix. Amo il fantasy, è il mio genere preferito, ma questi libri sono piuttosto particolari. La saga inizia non con i canonici romanzi, ma con due serie di racconti, pubblicati in Polonia su alcune riviste specializzate. Il primo libro inizia con il nostro protagonista (un umano mutato geneticamente da bambino, capace di uccidere mostri e realizzare incantesimi) convalescente nel tempo della dea Melitele, gestito da Madre Nenneke. Da qui si dipanano tutta una serie di racconti dove le vicende sono interessanti (alcune sono riprese da fiabe che conosciamo anche noi), ma i personaggi non sono approfonditi e gli ambienti sono abbozzati. Il secondo libro procede sulla stessa linea del secondo ma le storie sono più scorrevoli da leggere, i racconti non hanno lo scarto …
Ho conosciuto la Saga dello strigo Geralt quasi per caso, a differenza di chi l’ha conosciuto tramite il videogioco The Witcher o la serie televisiva di Netflix. Amo il fantasy, è il mio genere preferito, ma questi libri sono piuttosto particolari. La saga inizia non con i canonici romanzi, ma con due serie di racconti, pubblicati in Polonia su alcune riviste specializzate. Il primo libro inizia con il nostro protagonista (un umano mutato geneticamente da bambino, capace di uccidere mostri e realizzare incantesimi) convalescente nel tempo della dea Melitele, gestito da Madre Nenneke. Da qui si dipanano tutta una serie di racconti dove le vicende sono interessanti (alcune sono riprese da fiabe che conosciamo anche noi), ma i personaggi non sono approfonditi e gli ambienti sono abbozzati. Il secondo libro procede sulla stessa linea del secondo ma le storie sono più scorrevoli da leggere, i racconti non hanno lo scarto temporale che rendevano più difficoltosa la lettura del primo volume. In questi due libri si conoscono alcuni dei personaggi principali e, soprattutto, si capiscono alcuni dei legami che saranno fondamentali nei romanzi: Geralt insieme a Yennefer, a Calanthe e, sopratutto, a Ciri, la Bambina Sorpresa, la Figlia del Sangue Antico. Il primo romanzo si apre con un riepilogo dei fatti raccontati nei due libri di racconti per poi proseguire con l’azione vera e propria, dove i personaggi sono delineati meglio e si delinea meglio lo sfondo con la guerra tra le razze e una profezia che parla di una catastrofe imminente. Il secondo romanzo delinea quali sono gli schieramenti dei vari personaggi nei confronti della guerra imminente, si prende maggiore confidenza con il mondo dove vive Geralt e a conoscere meglio tutti i suoi personaggi. Si inizia ad affezionarcisi e a sentirsi parte delle loro avventure. Il terzo romanzo parte con l’inserimento di alcuni nuovi personaggi che saranno determinanti nella ricerca della giovane Ciri: soprattutto Milva e Regis il vampiro saranno di grande aiuto per un Geralt sempre più ansioso di liberare la ragazzina che gli è stata predestinata ma decisamente sottotono. È stato forse il libro dove ho faticato di più, in cui la noia si è fatta sentire più di una volta. Si è ripreso solo alla fine, quando Ciri, per salvarsi dai suoi inseguitori, è entrata nella Torre della Rondine che dà il titolo al libro. Il quarto (e per ora ultimo) romanzo è l'epilogo di tutto, della guerra che ha imperversato per buona parte del romanzo (e che per buoni tratti mi ha annoiato), delle trame intessute dalla loggia delle maghe (e che non si realizzeranno) e della storia tra Geralt, Yennefer e Ciri, quest'ultima totalmente cambiata rispetto all'inizio dei romanzi. Un finale che per certi versi mi ha spiazzato (non anticipo di più per non fare spoiler!) ma che mi ha fatto amare questa saga conosciuta per puro caso. Quasi quasi mi dispiace aver terminato la lettura di questi libri. Confesso che a volte avrei voluto volentieri strozzare l’autore, per i momenti noiosi che ho trovato nel corso della lettura. Ma la saga è promossa a (quasi) pieni voti. Mi mancano giusto i libri che sono stati pubblicati di recente (e che sono dei prologhi ai libri che letti sinora), ma li leggerò più avanti.