Il saggio mantiene quel che promette, cioè: si parla di cosmologia, fisica quantistica, metafisica ad esse collegata, frazionando il mattone in tanti piccoli capitoli che formano un arazzo multicolore sugli argomenti indicati. Capitoli che iniziano sempre con un koan e/o un piccolo racconto dove il lettore si immedesima in un viaggiatore che percorre luoghi ameni ed incontra personaggi sia reali sia fantastici, connessi agli argomenti dell'opera; a seguire una approfondita riflessione, con digressioni matematiche, fisiche e spirituali intorno al singolo argomento. Lettura non facile ma comunque scorrevole, dove si è tentati, volta per volta, di andare subito alla puntata successiva oppure di rileggere alcuni passi di quella conclusa, per capire se si è davvero capito.
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In passato divoratore di fantascienza e saggistica scientifica. Attualmente mi interessano soprattutto saggi di spiritualità, metafisica, retorica... ma se arriva una bella storia di fantascienza, le faccio spazio.
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The Gib started reading Io speriamo che resto cattolico by Alessandro Gnocchi
Io speriamo che resto cattolico by Alessandro Gnocchi, Mario Palmaro
Dopo "Contro il logorio del laicismo moderno. Manuale di sopravvivenza per cattolici", gli stessi autori presentano un altro strumento per …
The Gib reviewed Zen e multiversi by Anthony Aguirre
The Gib finished reading Zen e multiversi by Anthony Aguirre
Zen e multiversi by Anthony Aguirre
Tramite oltre cinquanta koan, stimolanti paradossi della tradizione zen, Anthony Aguirre, fisico di primo piano, conduce il lettore in un …
The Gib reviewed Il deserto dei tartari by Dino Buzzati
Interessante trasposizione a fumetti, che riprende stile ed immaginario dell'opera originale
3 stars
Difficile aggiungere qualcosa al romanzo di Buzzati. Libro e film sono sepolti nella mia memoria di 40 anni fa, ma certe immagini (evocate oppure osservate) e certe sensazioni sono comunque presenti e richiamabili. Come ben spiegato nella prefazione, il mezzo fumetto si pone a metà strada tra scritto e cinema, permettendoci di gustare immagini "da leggere" con la calma e dedizione necessarie, potendo facilmente soffermarsi e/o tornare su frammenti già passati. Lo stile di scrittura riprende quello del romanzo, lo stile delle immagini si mantiene rarefatto ed in un certo senso "abbagliante", riuscendo ad evocare proprio le atmosfere ampie ma introspettive del romanzo. Esperimento riuscito? Senza dubbio! Produzione necessaria? Forse per introdurre all'opera con mezzi e ritmi attuali, senza dimenticare che il "ritmo" di quest'opera non può essere accellerato a piacimento. Per quanto mi riguarda risulta un suggello alle precedenti versioni, oggetto d'interesse in quanto appassionato di fumetti.
The Gib finished reading Il deserto dei tartari by Dino Buzzati
Il deserto dei tartari by Dino Buzzati, Michele Medda, Pasquale Frisenda
Capolavoro della letteratura novecentesca, Il deserto dei tartari si veste di nuvole parlanti, in un'edizione che celebra le atmosfere realistico-fantastiche …
The Gib quoted Non volevo vedere by Fernanda Flamigni
Ci sono storie necessarie: magari dolorose, addirittura strazianti, ma necessarie. Forse indispensabili. Non tanto, e comunque non solo, per chi le racconta, ma soprattutto che chi le legge.
— Non volevo vedere by Fernanda Flamigni, Tiziano Storai (Page 13)
Recensire o commentare questa storia, almeno per me, non è possibile... non ci riesco, perché una cosa è leggere una notizia di cronaca o discuterne con conoscenti, un'altra è seguirne lo svolgimento trattenendo sia le lacrime sia la consapevolezza di aver conosciuto l'autrice.
Posso solo citare l'inizio della presentazione, una riflessione di Lella Costa nella quale mi ritrovo perfettamente.
The Gib rated Non volevo vedere: 5 stars
Non volevo vedere by Fernanda Flamigni, Tiziano Storai
Trieste, marzo 1989. Due giovani universitari si incontrano durante l'occupazione della facoltà. Si innamorano, si fidanzano, si sposano... ma lui …
The Gib reviewed Dio. La scienza. Le prove by Michel-Yves Bolloré
Un ricco aggiornamento per chi pensa ancora come nel 19° secolo.
5 stars
Fede (e di conseguenza religione) sono concetti (e scelte) che non appartengono alla scienza. Non si arriva alla fede dalla scienza; si può osservare la scienza dal punto di vista della fede, ma sono comunque due ambiti separati: yt.artemislena.eu/watch?v=82Mon1bi1cE Ecco il "mantra" che va ripetuto nell'affrontare questo libro.
Perché il dimostrare che la scienza non è più lo spauracchio in mano ai materialisti per terrorizzare i credenti, o che molti (troppi) indizi da vari campi dello scibile umano fanno sospettare (o quantomeno ammettono come ipotesi non improbabile) la presenza di un principio creatore, potrebbe ubriacare un lettore impreparato.
Chiarito questo, per me ottima lettura ed occasione di aggiornamento+approfondimento sulle ultime scoperte/direzioni/aperture di scienza&filosofia&storia, che rimettono in campo la cosiddetta "ipotesi Dio"; ed uso la lettera maiuscola non per strizzare l'occhio ad una religione in particolare, ma per sgomberare il campo dall'illusione che qui si possa parlare di una divinità-demiurgo non …
Fede (e di conseguenza religione) sono concetti (e scelte) che non appartengono alla scienza. Non si arriva alla fede dalla scienza; si può osservare la scienza dal punto di vista della fede, ma sono comunque due ambiti separati: yt.artemislena.eu/watch?v=82Mon1bi1cE Ecco il "mantra" che va ripetuto nell'affrontare questo libro.
Perché il dimostrare che la scienza non è più lo spauracchio in mano ai materialisti per terrorizzare i credenti, o che molti (troppi) indizi da vari campi dello scibile umano fanno sospettare (o quantomeno ammettono come ipotesi non improbabile) la presenza di un principio creatore, potrebbe ubriacare un lettore impreparato.
Chiarito questo, per me ottima lettura ed occasione di aggiornamento+approfondimento sulle ultime scoperte/direzioni/aperture di scienza&filosofia&storia, che rimettono in campo la cosiddetta "ipotesi Dio"; ed uso la lettera maiuscola non per strizzare l'occhio ad una religione in particolare, ma per sgomberare il campo dall'illusione che qui si possa parlare di una divinità-demiurgo non assoluta.
Assolutamente da leggere, e non voglio fare anticipazioni su alcuna delle sezioni dell'opera: non fatevi spaventare o allontanare dal titolo altisonante, ed immergetevi in questo saggio. Starà a voi, alla fine, valutare "dove" Vi ha portato.
Una piccola critica: a mio parere vengono tralasciate o sminuite alcune posizioni, per indirizzare (almeno apparentemente) il lettore verso specifiche teologie; non era necessario, era invece più che sufficiente fare luce sulla solidità dell'ipotesi di un principio creatore (scientifica, filosofica in quanto metafisica, storica), affinché il lettore potesse poi autonomamente astrarre, bontà sua, un percorso spirituale.
The Gib quoted Quando muori resta a me by Zerocalcare
A scuola ti insegnano felice - triste - arrabbiato.
Il senso di colpa non te lo spiega nessuno.
The Gib reviewed Quando muori resta a me by Zerocalcare
Zerocalcare è una certezza
5 stars
Questa volta Zerocalcare osa scavare nella propria famiglia, con una storia che risale sino alla 1a guerra mondiale e riscende alla sua fanciullezza ed alla separazione dei genitori. Coprotagonista il padre e, a poco a poco, le generazioni precedenti di "padri". Come sempre a cavallo tra introspezione, riflessione, umorismo mai fine a se stesso, Zerocalcare si conferma una scommessa sicura, anzi una certezza, negli acquisti di romanzi a fumetti.
The Gib quoted Cattivi scienziati by Enrico Bucci
In discipline diverse dalla fisica e dall'ingegneria si è creduto che i calcolatori potessero ovviare alla padronanza elementare dell'approccio quantitativo alla realtà: di converso, ingegneri e fisici si lanciano ogni giorno in esercizi numerici che ignorano anche le basi della realtà fisica cui si vorrebbe applicarli, non appena escono dal proprio specifico ambito di competenza. In entrambi i casi, è difficile che si rifletta su ciò che si sta facendo, perché mancano le coordinate mentali necessarie; coordinate che epistemologia, un minimo comune di matematica, probabilità e scienze della vita fornivano invece ad una maggioranza -non a un'esigua minoranza- di componenti della comunità scientifica del secolo scorso. Del resto, come si può rimproverare chi nel mondo scientifico odierno non ha il tempo di studiare altro che quello che gli serve a pubblicare presto e "bene" (ovvero su riviste stimate) nell'ambito della sua disciplina?
— Cattivi scienziati by Enrico Bucci (Page 169 - 170)
The Gib reviewed Cattivi scienziati by Enrico Bucci
Leggero ma potente
4 stars
Il saggio si legge bene e velocemente; chiaro, preciso, inequivocabile. L'unico rischio è che diventi "elemento da sventolare" per gente come i NoVax, nonostante al suo interno si racconti proprio di casi esemplari come quello di Andrew Wakefield; ma per saperlo bisognerebbe averlo letto prima di citarlo ;)
Fa bene ricordare che i furboni ci sono anche nel "salotto buono" della Scienza; fa bene essere consapevoli che un titolone acchiappaclick su un quotidiano qualsiasi o su FacciaLibro, anche se rimbalza un articolo scientifico, non è la Verità Assoluta discesa dal cielo, se non ha passato le forche caudine dei controllori addetti e dei debunker specifici (come l'autore stesso).
Usare la testa, avere pazienza, mantenere la calma. Anche mentre si legge di neutrini superluminali.
The Gib finished reading Cattivi scienziati by Enrico Bucci
Cattivi scienziati by Enrico Bucci
Il metodo scientifico è indubbiamente una delle risorse più raffinate di cui gli scienziati dispongono per fornire indicazioni utili alla …
The Gib started reading Cattivi scienziati by Enrico Bucci
Cattivi scienziati by Enrico Bucci
Il metodo scientifico è indubbiamente una delle risorse più raffinate di cui gli scienziati dispongono per fornire indicazioni utili alla …