Recensioni e commenti

diffrazioni

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Registrato 10 mesi, 1 settimane fa

Torinese, vivo a Biella. Percorso di studio professionale e un po' tortuoso però interessante tra la fisica, i diritti umani e le relazioni personali.

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Emmanuel Carrère: La settimana bianca (Paperback, Adelphi) 3 stelle

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3 stelle

Ah, questi padri!

Arrivo dalla lettura de L'avversario, dove un padre di famiglia combina un gran disastro, per approdare a questo libro, dove un padre troppo apprensivo mette in imbarazzo il figlio (succede nelle prime pagine, non svelo un granché). Insomma, i padri sembrano appassionare Emmanuel Carrère.

Contrariamente a quella de L'avversario, che è una storia vera, questa - che è inventata - non mi ha preso granché. C'è un ragazzo che va in settimana bianca con la sua classe, l'età è da elementari, e però non si diverte moltissimo, intorcigliato su sé stesso (forse anche per colpa del padre apprensivo) invece che aperto alle relazioni con compagne e compagni.

C'è anche un po' di giallo, con tanto di delitto misterioso, che però non mi sembra così rilevante nello svolgimento della storia.

Emmanuel Carrère: L'avversario (Paperback, Italian language, 2012, Adelphi) 4 stelle

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4 stelle

Una storia tremenda e assurda

Una storia - vera - come questa è talmente angosciante e talmente assurda che viene da chiedermi: come la si maneggia? Carrère ci ha provato entrando in contatto con il suo protagonista, Jean-Claude Romand e, per quanto gli è stato possibile, con altri personaggi che ne hanno fatto parte. Il risultato mi sembra valido: Carrère non indugia sull'orrore, non gioca sugli effetti a sorpresa, si mette dentro la storia ma senza esagerare.

Non riesce a mio avviso, a far capire come sia possibile che questa persona abbia ingannato in modo incredibile, e per diciotto anni, le persone con cui viveva, la moglie e i genitori innanzitutto nonché un amico intimo. Ma forse è impossibile rispondere a questa domanda, dal momento che l'unico sopravvissuto è l'amico, per di più molto traumatizzato dalla vicenda.

Da questo libro è stato tratto un film omonimo, del 2002, che ha …

Nessuna copertina

L'amore fatale

3 stelle

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3 stelle

Le grane di un fisico

Mi pare di aver capito che a McEwan la scienza - e la fisica in particolare - piaccia parecchio. Ne ho ritrovata traccia in suoi vari libri e pure in questo ce n'è parecchia. Il libro l'ho trovato interessante, di piacevole lettura, capace anche di creare suspense e, verso la fine, spiazzarmi.

Non mi hanno convinto due cose. Primo, le tante pagine dedicate proprio alla scienza, che ho trovato un po' didascaliche. Secondo, un passagio nella trama che ho trovato frettoloso, mi è sembrato poco costruito. Non la esplitico, sennò faccio spoiler, mi limito a dire che si tratta di un cambio di relazione tra i due protagonisti che, secondo me, è stato un po' repentino.

Chiara Valerio: La tecnologia è religione (Paperback, Italiano language, Giulio Einaudi Editore) 4 stelle

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3 stelle

"Ho imparato ad accettare, nei miei quarantaquattro anni, che ci sono cose che non capisco ma ho imparato pure, ed è stato difficile (perché vengo dal Novecento) che ciò che non capisco non è incomprensibile o sbagliato, semplicemente non lo capisco".

Ho amato moltissimo La matematica è politica e anche perciò mi sono fiondato su questo saggio (stesso editore, stessa collana che mi piace assai). Quest'altra opera mi ha però coinvolto di meno.

Christelle Dabos: Fidanzati dell'inverno. (Paperback, italiano language, 2018, E/O) 4 stelle

"Fidanzati dell'inverno" è il primo volume di una saga fantastica (L'Attraversaspecchi) che si snoda tra …

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3 stelle

Resto appeso

Divido la mia lettura di Fidanzati dell'inverno in tre fasi. La prima è quella in cui vengo introdotto nel mondo di Ofelia. Questa fase mi è piaciuta, mi sono appassionato. La seconda fase è quella in cui Ofelia comincia il suo viaggio (qualcuno direbbe il viaggio dell'eroe eccetera...) e anche questa l'ho trovata piacevole. La terza è quella in cui viene coinvolta negli intrighi tra i potenti del paese in cui è finita. E qui, in questa terza fase, decisamente la più lunga, mi sono perso.

Non penso di fare spoiler se dico che questo volume non finisce, direi che non arriva neppure a una tappa, anzi, ti piazza nel finale un cliffhanger tipo serie televisiva. Personalmente, però, penso che me ne resterò appeso senza andare avanti.

Agatha Christie: Poirot sul Nilo (Paperback, Italian language, 1979, Oscar Mondadori) 4 stelle

The tranquillity of a cruise along the Nile was shattered by the discovery that Linnet …

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3 stelle

Che affollamento

Premessa: Dieci piccoli indiani è per me uno dei libri più belli che abbia letto. Quindi mi avvicino sempre con qualche pregiudizio ai romanzi di Christie che hanno come protagonista Poirot, la cui presenza alle volte mi pare un po' eccessiva, un po' ingombrante. La mia sensazione è che quando Poirot non c'è, la scrittrice si soffermi meno sui 'suoi occhi grigi da gatto', sulle sue 'osservazioni acute', insomma nella descrizione dettagliata del protagonista e lasci più spazio alle atmosfere, alle ambientazioni.

Poirot è sul Nilo, ma avrebbe potuto essere in tanti altri posti. Ci sono molti personaggi, e qua e là ho fatto fatica a ricordami chi fosse chi. Comunque, il giallo fila via liscio ed è pure divertente.

Sacha Naspini: Villa del seminario (Italian language, 2023, Edizioni E/O) 4 stelle

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4 stelle

Uno su tre

Alla conferenza di uno studioso sulla deportazione, il professor Brunello Mantelli, mi colpì una frazione. Un terzo, uno su tre. In Italia, su tre deportati nei campi di concentramento nazisti, uno era stato catturato e avviato alla deportazione da italiani. Italiane e italiani hanno contribuito attivamente, riuscendoci, a riempire i lager nazisti con loro concittadini.

A guerra finita, questo zelo genocida di noi italiani è stato dimenticato. Per vari motivi: si voleva andare avanti, non siamo in grado di fare autocritica e credo anche la paura di dover fare i conti con le proprie responsabilità, se si indicano quelle di chi ci sta vicino.

Però, i conti con questa cosa li dobbiamo fare e Villa del seminario credo sia molto utile, per farlo. Il nostro collaborazionismo con il nazismo è stato alle volte improvvisato, alle volte organizzato. I centri di reclusione - chiamarli campi di concentramento forse …

Emilio Segrè: Autobiografia di un fisico (Italian language, 1995, Il Mulino) 4 stelle

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4 stelle

Postumo

Ho letto questo libro in preparazione di una puntata di Wikiradio, nella ricorrenza della nascita di Emilio Segrè, uno dei ragazzi di via Panisperna. Interessante, molto, perché riporta il punto di vista di un protagonista di una stagione straordinaria, nella storia della scienza.

Devo dire, però, che mi ha colpito il giudizio parecchio severo che, ogni tanto, Emilio Segrè ha riservato a personaggi incontrati nella sua vita. Alcuni erano già morti, al momento della scrittura, certo, ma potevano avere parenti che si sarebbero risentiti e altri erano comunque ancora vivi. Nell'appendice scritta dalla moglie ho scoperto che, per disposizioni di Segrè stesso, il libro è stato pubblicato dopo la sua morte.

Geniale sino in fondo.

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4 stelle

Roma, Barcellona, Praga: che triangolo!

Mi piace Naspini e quindi ho preso volentieri anche questo sua opera giovanile (o comunque quando non era ancora famoso com'è adesso). In più adoro Praga. Roma e Barcellona non è che ci siano molto, ma ci sono. Insomma, imperdibile, viste le premesse, e ne valeva la pena. Qua è c'è u po' di viulenza, che a me non sempre piace, però non è messa lì tanto per metterla, ecco.