Bronson Book 🦋 citazione da Tre ciotole di Michela Murgia
Un uomo smette di essere bambino solo quando diventa padre, altrimenti passa dalla madre alla moglie senza troppe differenze.
— Tre ciotole di Michela Murgia (Pagina 86)
Fra i rami, i raggi del sole disegnano figure che non comprendo. Sono un Asperger ipersensibile in costante dialogo con Orson.
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Un uomo smette di essere bambino solo quando diventa padre, altrimenti passa dalla madre alla moglie senza troppe differenze.
— Tre ciotole di Michela Murgia (Pagina 86)
Oggi riprendo la lettura di questo libro che era stato acquistato da mia moglie e di cui che avevo già affrontato alcune pagine la scorsa estate quando l'autrice, di cui ammiravo tantissimo i discorsi e l'impegno civile, era venuta a mancare.
Un romanzo intelligente. Mi sono trovato a scoprire la ricchezza dei rapporti famigliari, amicali e anche amorosi di Matteo, la sua grande voglia di vivere con semplicità, la tristezza che prova di fronte ai pregiudizi riguardo alla sua omosessualità, l'impotenza di fronte a chi decide di tenere nascosta la propria natura. In questo romanzo c'è anche molto altro: si respira l'interiorità del protagonista man mano che se ne condividono le esperienze raccontate in prima persona. E si matura insieme a lui.
Ho terminato la lettura di "Quando parlerò di te". Il romanzo vale molto più del tempo speso a leggerlo. Mostra il punto di vista di una persona che cerca di realizzarsi anche nell'ambito affettivo. La sua omosessualità complica il tutto, in quanto fa incontrare i pregiudizi, per affrontare i quali ci vuole tanta determinazione.
Troppi giovani vivono nella paura del rifiuto, etichettati come strani. Troppe persone ricorrono al suicidio per sfuggire alle angherie dei bulli. Si lascia che un intero gruppo umano, una parte della società, venga schiacciata dal razzismo e dall'omofobia nell'indifferenza generale. C'è sempre qualcosa di più importante, di più urgente a cui pensare, come se i diritti delle persone si potessero dividere in prioritari e secondari.
— Quando Parlerò Di Te di Nicola Accordino (Pagina 192)
(Dalla postfazione).
Mi tornarono in mente le parole che Beatrice mi aveva detto prima di partire: lo specchietto retrovisore è più piccolo del parabrezza perché la strada che dobbiamo percorrere è più importante di quella che ci lasciamo alle spalle.
— Quando Parlerò Di Te di Nicola Accordino (Pagina 139)
Veniva il dubbio che passassero più tempo a studiare la gestualità delle loro dive che sui libri: poi aprivano bocca e te ne davano la certezza.
— Quando Parlerò Di Te di Nicola Accordino (Pagina 80)
«Ne usciremo mai?» «Forse, se riusciremo a insegnare ai nostri figli che non si deve avere paura del diverso né del diverso pensiero».
— Quando Parlerò Di Te di Nicola Accordino (Pagina 73)
Non è importante dove trovi l'amore, l'importante è saperlo riconoscere.
— Quando Parlerò Di Te di Nicola Accordino (Pagina 12)
Comincio la lettura di questo libro che ho in casa da un anno. L'autore, che ho incontrato in una fiera, mi ha detto che il genere è "romance" e che si tratta della storia di una famiglia "arcobaleno". Sono molto curioso.
I racconti non sono mai ripetitivi, pur avendo — nel loro susseguirsi — un invisibile filo logico. Riescono ogni volta a coinvolgerti nell'ambiente, per poi farti ridere e piangere ed emozionare. Se alcuni scrittori straordinari cambiano registro quando riferiscono i pensieri o le parole dei personaggi, Boero fa di più: usa il gergo dei suoi personaggi anche nelle descrizioni fisiche e degli avvenimenti, come se riuscisse ad entrare nella loro testa o, ancora meglio, fossero loro a entrare nella sua e, di conseguenza, in quella del lettore. Insomma, grandioso davvero.