Daniele "tarlo" Tarlazzi ha valutato Tutti i particolari in cronaca: 4 stelle
Tutti i particolari in cronaca di Antonio Manzini
La corsa all'alba, la colazione al bar, poi nove ore di lavoro all'archivio del tribunale, una cena piena di silenzi …
Ex di professione, quasi un campione del mondo: ex teatrante, ex Speaker radiofonico ed ex…
Questo collegamento si apre in una finestra pop-up
La corsa all'alba, la colazione al bar, poi nove ore di lavoro all'archivio del tribunale, una cena piena di silenzi …
Un tuffo nel passato e il ricordo di canzoni che hanno ancora il pregio di essere forti e coerenti. Un libro che rende merito al Consorzio Suonatori Indipententi (CSI) con inserti fotografici e spezzoni di intervista ai protagonisti. La storia di come Ko de Mondo venne registrato senza sapere che quell’album sarebbe diventato un capolavoro. Un libro per appassionati, ma che rivela piccoli segreti e aneddoti inediti di una delle band più variegate del mondo.
Nei primi anni Novanta il rock italiano scopre di avere alle spalle un lungo percorso e intravede dinanzi a sé …
Cara Patì, ho affrontato la lettura del tuo libro con un po’ di patema d’animo, perché da un musicista di grande valore, non ti aspetti mai un bel libro e ho dovuto ricredermi e pure in fretta: già alla fine del primo capitolo. Apprezzo sempre i racconti che parlano della vita in Sicilia e soprattutto che narrano dei ricordi della nostra gioventù. Per carità, mia cara Patì tu sei più giovane del sottoscritto, ma abbiamo ricordi simili perché gli eventi di quel periodo sono ben stampati nella mia memoria e alcuni di quei ricordi, seppure in paesi diversi, li abbiamo pure “condivisi”. E poi, dopo aver parlato di una terra che da sempre mi affascina e cattura per la sua magia, racconti di Schio e anche di quell’altopiano che ha vissuto una grande guerra e che ha visto anche crescere il sottoscritto sulle sue piste, sui suoi prati. Un altopiano …
Cara Patì, ho affrontato la lettura del tuo libro con un po’ di patema d’animo, perché da un musicista di grande valore, non ti aspetti mai un bel libro e ho dovuto ricredermi e pure in fretta: già alla fine del primo capitolo. Apprezzo sempre i racconti che parlano della vita in Sicilia e soprattutto che narrano dei ricordi della nostra gioventù. Per carità, mia cara Patì tu sei più giovane del sottoscritto, ma abbiamo ricordi simili perché gli eventi di quel periodo sono ben stampati nella mia memoria e alcuni di quei ricordi, seppure in paesi diversi, li abbiamo pure “condivisi”. E poi, dopo aver parlato di una terra che da sempre mi affascina e cattura per la sua magia, racconti di Schio e anche di quell’altopiano che ha vissuto una grande guerra e che ha visto anche crescere il sottoscritto sulle sue piste, sui suoi prati. Un altopiano in cui si staglia un ossario dedicato ai morti della grande guerra. Ad Asiago ho passato gran parte della mia infanzia e nel tuo romanzo, nelle poche pagine in cui racconti di quel luogo, io ho riconosciuto posti, ma anche odori. Devo ringraziarti Patì, perché ti conoscevo come musicista ed ho sempre apprezzato la tua voce e le tue interpretazioni, ma da oggi (se possibile) ti stimo ancora di più per ciò che hai scritto nel tuo libro “Ti ho vista ieri” edito da Neri Pozza. Un libro che parla di ricordi, di sapori, di leggende, di favole e che ha contribuito a risvegliare e rispolverare la mia memoria. Cara Patrizia Laquidara, mi auguro che il tuo libro possa essere letto da tante persone e che possa piacere così come è piaciuto a me. Ps: ho pianto molto per Fifì, ma sono molto sensibile su quegli argomenti.
Patrizia Laquidara Ti ho vista ieri Neri Pozza #patrizialaquidara #neripozza #romanzi
Rosa mogliasso: “uccidere, qualche volta” Sem edizioni
Ho sentimenti contrastanti nei confronti di questo libro. In primo luogo perché mi è stato regalato con tutte le buone intenzioni e poi perché, nonostante un inizio difficoltoso e travagliato (per non dire ostico), alla fine non mi è totalmente dispiaciuto. Certo è un libro particolare, forse non adatto a benpensanti e bacchettoni, inoltre speravo che la “mole antonelliana” così ben raffigurata in copertina, si addentrasse molto di più in quella città così affascinante e misteriosa che è Torino. Un giallo “insolito” che indubbiamente ha il pregio di essere diverso in tutto e per tutto anche per il tipo di narrazione. Lo consiglio? Difficile a dirsi, perché ripeto: il romanzo non mi è dispiaciuto, sicuramente quel che non è nelle mie corde è nelle corde di qualcun altro e quindi va letto senza che io possa trasmettervi pregiudizi.
Il mio giudizio: Bbbuono 🔲 …
Rosa mogliasso: “uccidere, qualche volta” Sem edizioni
Ho sentimenti contrastanti nei confronti di questo libro. In primo luogo perché mi è stato regalato con tutte le buone intenzioni e poi perché, nonostante un inizio difficoltoso e travagliato (per non dire ostico), alla fine non mi è totalmente dispiaciuto. Certo è un libro particolare, forse non adatto a benpensanti e bacchettoni, inoltre speravo che la “mole antonelliana” così ben raffigurata in copertina, si addentrasse molto di più in quella città così affascinante e misteriosa che è Torino. Un giallo “insolito” che indubbiamente ha il pregio di essere diverso in tutto e per tutto anche per il tipo di narrazione. Lo consiglio? Difficile a dirsi, perché ripeto: il romanzo non mi è dispiaciuto, sicuramente quel che non è nelle mie corde è nelle corde di qualcun altro e quindi va letto senza che io possa trasmettervi pregiudizi.
Il mio giudizio: Bbbuono 🔲 Nobbbuono 🔲 Meeeeeh… ☑️
Un giornalista, un archivista, alcuni casi di omicidio irrisolti e una domanda che mette i brividi: esiste la giustizia e nel caso è "DAVVERO" giusta? Antonio Manzini prova a dare una risposta a queste domande in un romanzo molto ben scritto e che esce dai canoni del suo "Rocco Schiavone", ma c'è comunque lo stile di chi sa raccontare le storie giuste,. Volete saperne di più? Beh: ci sono tutti i particolari in cronaca.
Il nuovo capitolo della saga dedicata a Millennium, parte abbastanza bene, molto meglio rispetto alla seconda trilogia scritta da Lagercrantz. Karin Smirnoff, la nuova autrice apre a nuovi personaggi e tira le fila rimaste aperte dalla trilogia precedente. Non male, davvero non male.
Il nuovo capitolo della saga dedicata a Millennium, parte abbastanza bene, molto meglio rispetto alla seconda trilogia scritta da Lagercrantz. Karin Smirnoff, la nuova autrice apre a nuovi personaggi e tira le fila rimaste aperte dalla trilogia precedente. Non male, davvero non male.