Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilmente tagliati dai perfidi zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Un mondo dove regna la magia; un universo popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano.
Sebbene sia dichiaratamente un libro per bambini, il registro di scrittura risulta inizialmente altalenante (a metà tra un romanzo per adolescenti e un libro per bambini, cambiando registro repentinamente) per poi stabilirsi su un registro da romanzo adolescenziale, quasi troppo complicato per un pubblico di 10/11 anni.
Review of 'Harry Potter e la pietra filosofale' on 'Goodreads'
3 stelle
Gara a punti
Con mio figlio ne abbiamo fatto un episodio di 'ad alta voce', per citare il programma di Radio3 dedicato ai classici letti da attrici e attori professionisti. La curiosità per questo libro dall'enorme successo era alta e, in linea di massima, posso dire di essere soddisfatto.
Mi sa che questo è un libro in cui più di altri è importante la partecipazione del lettore. La trama scorre e non mancano i colpi di scena, d'accordo, ma senza esagerare. Credo che a fare la differenza siano tutte le ambientazioni, in un'Inghilterra dove convivono maghi, streghe e persone comuni, una Londra magica parallela a quella reale, un college che ci s'immagina simile a qualunque altro famoso centro del sapere britannico.
E come si costruiscono questi ambienti nella testa di chi legge, a mio parere, può fare la differenza in favore del racconto (cosa che mi sembra sia accaduta parecchio, …
Gara a punti
Con mio figlio ne abbiamo fatto un episodio di 'ad alta voce', per citare il programma di Radio3 dedicato ai classici letti da attrici e attori professionisti. La curiosità per questo libro dall'enorme successo era alta e, in linea di massima, posso dire di essere soddisfatto.
Mi sa che questo è un libro in cui più di altri è importante la partecipazione del lettore. La trama scorre e non mancano i colpi di scena, d'accordo, ma senza esagerare. Credo che a fare la differenza siano tutte le ambientazioni, in un'Inghilterra dove convivono maghi, streghe e persone comuni, una Londra magica parallela a quella reale, un college che ci s'immagina simile a qualunque altro famoso centro del sapere britannico.
E come si costruiscono questi ambienti nella testa di chi legge, a mio parere, può fare la differenza in favore del racconto (cosa che mi sembra sia accaduta parecchio, in giro per il mondo). Per quanto riguarda mio figlio e me, potremmo dire che siamo all'inizio di un percorso. Esattamente come la competizione a punti tra le casate di Hogwarts, ora passeremo al film e, se il punteggio resta alto, anche ai libri successivi.