marino222 citazione da Guida al consumo critico di Centro nuovo modello di sviluppo
Per sostenere la nostra scelta consumista, noi del Nord, che rappresentiamo appena il 23% della popolazione mondiale, consumiamo l'80% delle risorse della terra. Così condanniamo gli altri 2/3 dell'umanità a vivere nella povertà e ci apprestiamo a lasciare ai nostri figli un pianeta inabitabile. Ma a ben guardare noi siamo le prime vittime del consumismo perché siamo sommersi dai rifiuti, ci ritroviamo addosso le malattie da sovralimentazione, siamo affetti da centomila nevrosi a causa delle insoddisfazioni e della vita frenetica che conduciamo. Quindi avremmo mille motivi per ricercare una forma di vita più sobria, che non significa ritorno alla candela o alla morte per tetano. La sobrietà è uno stile di vita che sa distinguere tra i bisogni reali e quelli imposti, che si organizza a livello collettivo per garantire a tutti il soddisfacimento dei bisogni fondamentali con il minor dispendio di energia, che dà alle esigenze del corpo il giusto peso senza dimenticare le esigenze spirituali, affettive, intellettuali e sociali della persona umana.
La sobrietà poggia su quattro imperativi che iniziano tutti per "R". Il primo è "ridurre", ossia badare all'essenziale. Il secondo è "recuperare", ossia riutilizzare lo stesso oggetto finché è servibile e riciclare tutto ciò che può essere rigenerato. Il terzo è "riparare", ossia non gettare gli oggetti al primo danno. Ma alla base di tutto c'è un quarto imperativo: "rispettare". Solo sviluppando un profondo rispetto per il lavoro altrui, impareremo a trattare bene le cose che ci rendono possibile la vita.
— Guida al consumo critico di Centro nuovo modello di sviluppo