Stefano Zanardi ha recensito E due uova molto sode di Giovanni Nucci
Essere o non essere un uovo
5 stelle
Questo libretto, apparentemente innocuo, acquistato a metà prezzo dal Libraccio, mi ha riservato due sorprese. La prima: le pagine erano ancora chiuse e ho dovuto tagliarle una ad una. La seconda: l'argomento che sembrava futile, se non addirittura ridicolo, si è rivelato alquanto profondo e fonte di alcune interessanti scoperte e altrettante riflessioni. Ne cito solamente una. Riguarda una diversa interpretazione del famoso monologo di Amleto. Secondo questa idea il personaggio shakespeariano avrebbe dovuto reggere in mano non un teschio, bensì un uovo. In tal caso le sue parole non sarebbero tanto una riflessione sulla morte quanto piuttosto il dubbio se accettare o meno di sottostare alle finzioni imposte dal vivere alla corte reale (o anche dal vivere tout court). (Cito dal testo): «Per questo dico che con un uovo in mano, per non dire in tasca, la questione prenderebbe tutt'altra luce: perché non si dà il caso che un …
Questo libretto, apparentemente innocuo, acquistato a metà prezzo dal Libraccio, mi ha riservato due sorprese. La prima: le pagine erano ancora chiuse e ho dovuto tagliarle una ad una. La seconda: l'argomento che sembrava futile, se non addirittura ridicolo, si è rivelato alquanto profondo e fonte di alcune interessanti scoperte e altrettante riflessioni. Ne cito solamente una. Riguarda una diversa interpretazione del famoso monologo di Amleto. Secondo questa idea il personaggio shakespeariano avrebbe dovuto reggere in mano non un teschio, bensì un uovo. In tal caso le sue parole non sarebbero tanto una riflessione sulla morte quanto piuttosto il dubbio se accettare o meno di sottostare alle finzioni imposte dal vivere alla corte reale (o anche dal vivere tout court). (Cito dal testo): «Per questo dico che con un uovo in mano, per non dire in tasca, la questione prenderebbe tutt'altra luce: perché non si dà il caso che un uovo non sia quello che è. [...] Un uovo è un uovo. E dovunque lo metti, fa sentire prepotentemente la sua presenza. Ma nello stesso tempo un uovo non è mai quello che avrebbe dovuto essere, cioè se stesso, un pulcino. Così, almeno per quello che lo riguarda, l'uovo è e non è allo stesso tempo. Può recitare la sua parte essendo la perfetta rappresentazione di se stesso, sottraendosi però all'ignobile finzione spettacolare del sembrare». Insomma un libretto molto interessante, che per certi versi rinnega la collana cui appartiene, cioè la "Piccola Collana Di Letteratura Inutile" e per altri si configura esso stesso come simulacro e allusione a cioè che dentro vi si narra. Vale a dire un libro chiuso (le pagine da tagliare), e al contempo gustoso e nutriente. Come un uovo.