Fantasy anglofono delle origini Pubblico

Nel Regno Unito la transizione dal Romanticismo fantastico al fantasy propriamente detto si deve al reverendo MacDonald, che nel 1858 compose un romanzo di formazione in cui l'eroe accede a una dimensione parallela onirica e matura grazie ad avventure fiabesche e surreali di sapore arturiano.

Il primo romanzo fantastico a diventare un fenomeno di massa negli USA degli anni 1910, A Princess of Mars rappresenta il comune antenato fra science fantasy propriamente detta, fantascienza "pura" di colonizzazione spaziale, e fantasy ricca di peripezie magiche e romanticismo.

Composto da una novella dell'orrore a finale aperto e da un romanzo sequel di avventura pseudo-fantascientifica, The Moon Pool & The Conquest of the Moon Pool rappresenta un primo caso di fantasy "a portale" in cui gli eroi passano dalla Terra a un mondo magico e inquietante.

Il primo romanzo pienamente fantasy di Morris, The Wood Beyond the World prende a modello l'epica cavalleresca del Basso Medioevo, in particolare gli scritti arturiani di ser Thomas Malory, e propone nuovi intrecci con nuove simbologie e sensi, dal sottotesto socialisteggiante.

Se si riesce ad affrontare la lingua seicentesca meticolosamente ricostruita, The Worm Ouroboros rappresenta ancora una solenne epopea bellica coerentemente pervasa da una celebrazione della violenza e dell'agone fisico, in contraltare aristocratico e inglese al racconto d'avventura yankee.

All'antitesi del dittico di Pegāna, il dittico delle Meraviglie ci mostra un Dunsany più vicino al fantastique francese e russo: storie sì magiche e fiabesche, ma non più mistiche e solenni, bensì sardoniche e parodiche, se non nichiliste e di umorismo nero... E ci appare il termine "gnole"!

L'irlandese lord Dunsany innovò il fantasy in modo opposto a Nesbith: nella dilogia del mondo di Pegāna, fu lui il primo a creare un pianeta totalmente distinto dalla Terra e a raccontarne in dettaglio la mitologia e cosmologia, dalla Genesi all'Apocalisse passando per le baruffe fra dèi.

Una sintesi inattesa fra il giallo inglese dell'Interguerra e la fiaba contemporanea sul rapporto fra modernità borghese e forze sovrannaturali primordiali, Lud-in-the-Mist è il capostipite del fantasy urbano ed è ancora impreziosito da una carica maliziosa e lisergica tutta sua.

Noto principalmente per i suoi seminali testi horror, Lovecraft ha anche composto un corpus minore di racconti fantasy d'ispirazione dunsaniana, da cui trasse importanti scambi e confronti con i suoi amici Robert E. Howard e Clark A. Smith. L'edizione qui indicata ne raccoglie la maggior parte.

Robert Howard è universalmente riconosciuto come l'inventore del racconto d'avventura ambientato in un modo magico autonomo (senza viaggi su pianeti alieni o in dimensioni parallele): eroe di questi primi testi, acerbi e ripetitivi ma anche raggelanti e claustrofobici, è Kull di Atlantide.

Rispetto alla saga di Marte, nel ciclo di Tarzan l'autore si è mantenuto stabilmente entro il perimentro dell'avventura semi-realistica, ma in questo secondo romanzo del "re della Giungla" tanta parte è assegnata al mito di Atlantide, che tornerà più e più volte nelle opere degli emuli di Burroughs.

Un testo unico nel suo genere, e non solo nella sua generazione, A Voyage to Arcturus è un romanzo "science fantasy filosofico" in cui le allegorie morali alla MacDonald meditano in prospettiva visionaria e nichilista sulla situazione dell'Occidente dopo la Grande Guerra.

Già autore di romanzi realistici per persone colte e ricche (tipo D'Annunzio o Svevo), Cabell compose altresì il primo romanzo fantasy "rispettabile" dell'anglosfera: una satira costruita sulla parodia della letteratura antica, dall'Iliade a re Artù sino alla Commedia dantesca.

Il capolavoro assoluto di Merritt, The Ship of Ishtar fu il primo romanzo di pura avventura fantasy a raggiungere un successo di massa negli USA, già nel 1924, e tutt'ora avvince grazie a una miscela di misticismo paganeggiate, sottotesti sensuali e azione al cardiopalma.