«La guerra era di nuovo sui giornali, il fiume sempre più in magra ne restituiva le vestigia. Era riapparso un semicingolato tedesco. Era riemersa una chiatta di cinquanta metri. Erano tornati alla luce ponti di barche bombardati dagli inglesi. Alla fine di luglio, la secca aveva esposto le rovine del vecchio ponte tra Ostiglia e Revere. Ilario non aveva potuto vederlo. Ormai se n’era andato». È l’estate del 2022, il Po non è mai stato così basso. La morte di Ilario Nevi, partigiano, artista, intellettuale ferrarese di fama nazionale, scoperchia un segreto mantenuto per quasi cent’anni, attraverso le tragedie del Novecento e gli sconvolgimenti del nuovo millennio. Un segreto che ne nasconde altri, incastonati nel passato e annidati nel futuro, e ogni rivelazione è in realtà un nuovo enigma. Antonia, nipote di Ilario, vuole dare un senso a ciò che sta scoprendo. Andrà fino in fondo, ricostruendo la storia non …
«La guerra era di nuovo sui giornali, il fiume sempre più in magra ne restituiva le vestigia. Era riapparso un semicingolato tedesco. Era riemersa una chiatta di cinquanta metri. Erano tornati alla luce ponti di barche bombardati dagli inglesi. Alla fine di luglio, la secca aveva esposto le rovine del vecchio ponte tra Ostiglia e Revere. Ilario non aveva potuto vederlo. Ormai se n’era andato». È l’estate del 2022, il Po non è mai stato così basso. La morte di Ilario Nevi, partigiano, artista, intellettuale ferrarese di fama nazionale, scoperchia un segreto mantenuto per quasi cent’anni, attraverso le tragedie del Novecento e gli sconvolgimenti del nuovo millennio. Un segreto che ne nasconde altri, incastonati nel passato e annidati nel futuro, e ogni rivelazione è in realtà un nuovo enigma. Antonia, nipote di Ilario, vuole dare un senso a ciò che sta scoprendo. Andrà fino in fondo, ricostruendo la storia non solo di una vita, ma di un insospettato intrico di esistenze. Dalla guerra di liberazione nel Delta alle lotte per i diritti e per l’ambiente, “Gli uomini pesce” è un omaggio al Grande Fiume e alle sue terre. Un romanzo maestoso, una saga in cui la Storia è tutt’uno con le vicende dei protagonisti, innervata nei loro amori, nelle loro avventure, negli incubi peggiori e nei sogni più belli.
Sulle spalle di Antonia non solo un'eredità pesante, ma tanti filoni narrativi, in buona parte intrecciati con temi e urgenze contemporanei. Ricco di personaggi e curatissimo nei dettagli.
Da dove iniziare? Partiamo dal fatto che con me i loro libri cascano sempre piuttosto bene, toccano corde che risuonano e che vibrano all'unisono. Ma oltre a ciò, tentando di non spoilerare, il libro colpisce perchè i temi sono tanti (quasi troppi?) e si rincorrono all'interno del testo, in un tentativo credo riuscito di tenere tutto insieme nel contesto di una narrazione tutto sommato coerente. Ho sentito gli echi di Ursula le Guin e Giuseppe Pederiali leggendolo (con un sacco di altre influenze dichiarate e meno dichiarate: Malm, Eco e chissà chi altri) e in generale percepito una certa urgenza dell'autore di buttare tutto sul tavolo, senza risparmiare nulla. Non so se sia stata una necessità personale o politica o tutte e due le cose insieme fatto sta che la sensazione è quella di essere davanti a una opera definitiva, dove ogni cosa che doveva essere detta è stata detta. …
Da dove iniziare? Partiamo dal fatto che con me i loro libri cascano sempre piuttosto bene, toccano corde che risuonano e che vibrano all'unisono. Ma oltre a ciò, tentando di non spoilerare, il libro colpisce perchè i temi sono tanti (quasi troppi?) e si rincorrono all'interno del testo, in un tentativo credo riuscito di tenere tutto insieme nel contesto di una narrazione tutto sommato coerente. Ho sentito gli echi di Ursula le Guin e Giuseppe Pederiali leggendolo (con un sacco di altre influenze dichiarate e meno dichiarate: Malm, Eco e chissà chi altri) e in generale percepito una certa urgenza dell'autore di buttare tutto sul tavolo, senza risparmiare nulla. Non so se sia stata una necessità personale o politica o tutte e due le cose insieme fatto sta che la sensazione è quella di essere davanti a una opera definitiva, dove ogni cosa che doveva essere detta è stata detta. Bhè, speriamo di no a sto punto. Piccola nota personale: avevo l'aspettativa di trovarmi davanti a una opera monumentale, ma non nel senso in cui poi si è presentata. Cercavo una monumentalità dimensionale, fosse temporale o spaziale poco importa. Mi aspettavo che la magnitudo dei fenomeni climatici e la loro trasposizione geografica fossero il fulcro del racconto. Ho trovato invece la magnitudo della dimensione personale, umana, e delle moltitudini che la compongono. Poco male.
Resistenza e lotta armata, questioni di genere, alieni e mitologia greca, cambiamento climatico e turismo di massa, pandemia, complottismi e Igor il russo. Tutto in unico romanzo, che mi sembra provi a essere il punto di arrivo di anni di lavori narrativi e non di WM1. Fino a metà e oltre ha funzionato bene, il modo in cui tutto si incastra nel finale e l'espediente con cui tutto viene rivelato mi sono sembrati un po' "faciloni". Merita comunque una lettura, il voto sarebbe più un 3,5.