aresti@lore.livellosegreto.it ha recensito Comunità immaginate di Benedict Anderson
Un viaggio molto interessante nella nascita dei nazionalismi
Nella prefazione, l'autore specifica che il libro è scritto qualche anno dopo un fatto significativo: nel 1979 iniziava la Terza Guerra d'Indocina, un conflitto che per la prima volta vedeva contrapposte nazioni socialiste, e in cui i contendenti non sembravano per nulla interessati a dare una giustificazione ideologica. Com'era possibile, dato che il socialismo era un'ideologia che almeno sulla carta si contrapponeva al nazionalismo? Il libro si pone l'obiettivo di descrivere cosa siano e come sono nati i nazionalismi prendendo in esame diversi luoghi e periodi. Nel farlo sfata molte delle idee che inconsciamente avevo sull'argomento: l'idea che la nazione sia un fenomeno "antico", che la lingua sia uno dei collanti non eliminabili, o banalmente che il fenomeno si sia originato in Europa. Per definire la nazione fa uso del concetto di comunità immaginata, ossia di una comunità i cui membri riescono a sentire un'appartenenza pur non conoscendone la maggioranza …
Nella prefazione, l'autore specifica che il libro è scritto qualche anno dopo un fatto significativo: nel 1979 iniziava la Terza Guerra d'Indocina, un conflitto che per la prima volta vedeva contrapposte nazioni socialiste, e in cui i contendenti non sembravano per nulla interessati a dare una giustificazione ideologica. Com'era possibile, dato che il socialismo era un'ideologia che almeno sulla carta si contrapponeva al nazionalismo? Il libro si pone l'obiettivo di descrivere cosa siano e come sono nati i nazionalismi prendendo in esame diversi luoghi e periodi. Nel farlo sfata molte delle idee che inconsciamente avevo sull'argomento: l'idea che la nazione sia un fenomeno "antico", che la lingua sia uno dei collanti non eliminabili, o banalmente che il fenomeno si sia originato in Europa. Per definire la nazione fa uso del concetto di comunità immaginata, ossia di una comunità i cui membri riescono a sentire un'appartenenza pur non conoscendone la maggioranza degli altri appartenenti. L'autore analizza i modelli di comunità immaginate che hanno preceduto le nazioni, ossia le grandi religioni universali (Cristianesimo, Islam e Confucianesimo) e Regni e Imperi dinastici. In seguito passa alla nascita del fenomeno, che colloca nei continenti americani con la nascita degli USA e degli stati dell'America Latina, per poi passare ai nazionalismi europei, che per primi cercano di trovare giustificazione in una storia millenaria e usano la lingua come collante, e infine ai nazionalismi dell'epoca post-coloniale, dove analizza casi come quello dell'Indonesia, nazione fatta da centinaia di etnie diverse. In mezzo discute tutte le vicende che hanno favorito questo o quel fenomeno (l'invenzione della stampa, la cartografia, il censimento). Tra l'altro cita alcuni romanzi dei paesi che analizza che a questo punto mi è venuta voglia di cercare.