Pubblicato il 2002 da Gruppo Editoriale L'Espresso SpA - Divisione la Repubblica.
ISBN:
978-84-8130-449-7
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4 stelle
(3 recensioni)
Ernest Hemingway riteneva Il vecchio e il mare, pubblicato nel 1952, la cosa migliore che avesse mai scritto. E per una volta l’autore si è trovato d’accordo con la stragrande maggioranza dei suoi critici e interpreti. Più racconto lungo che romanzo, vista la semplicità della struttura e lo scarno sviluppo dell’azione, il libro nasce certamente all’ombra di un grande modello, il Moby Dick di Melville; ma se ne emancipa immediatamente perché Santiago, il vecchio pescatore cubano, è profondamente diverso da Achab. In lui non c’è traccia di tentazioni metafisiche o di titaniche manie di rivalsa: è solo un uomo povero, nell’emergenza di quasi tre mesi di pesca infruttuosa, che combatte una strenua battaglia col più grosso pescespada che abbia mai abboccato al suo amo.
-- spoiler più avanti --
È una battaglia per la sopravvivenza, che si protrae per giorni all’insegna di una fatica disumana e di un profondo rispetto …
Ernest Hemingway riteneva Il vecchio e il mare, pubblicato nel 1952, la cosa migliore che avesse mai scritto. E per una volta l’autore si è trovato d’accordo con la stragrande maggioranza dei suoi critici e interpreti. Più racconto lungo che romanzo, vista la semplicità della struttura e lo scarno sviluppo dell’azione, il libro nasce certamente all’ombra di un grande modello, il Moby Dick di Melville; ma se ne emancipa immediatamente perché Santiago, il vecchio pescatore cubano, è profondamente diverso da Achab. In lui non c’è traccia di tentazioni metafisiche o di titaniche manie di rivalsa: è solo un uomo povero, nell’emergenza di quasi tre mesi di pesca infruttuosa, che combatte una strenua battaglia col più grosso pescespada che abbia mai abboccato al suo amo.
-- spoiler più avanti --
È una battaglia per la sopravvivenza, che si protrae per giorni all’insegna di una fatica disumana e di un profondo rispetto dell’uomo per la sua vittima necessaria. Sono due forze della disperazione che si scontrano, quella del vecchio e quella del pescespada ferito, e non ci sarà vittoria. Il pesce morirà, ma durante il viaggio di ritorno, legato alla barca per l’impossibilità – date le dimensioni – di issarlo a bordo, verrà a poco a poco divorato dagli squali, nonostante la strenua e impari opposizione di Santiago, a coltellate, a mazzate, a bastonate. Il vecchio giungerà stremato in porto soltanto con la nobile testa del pescespada, la sua enorme colonna vertebrale e la coda: vittorioso di suo, ma sconfitto dalla sorte, quanto può esserlo il simbolo di una condizione umana che proprio dall’inevitabilità dello scacco trae il movente di una sofferta grandezza, nonché di una stoica e ribelle accettazione del destino che la segna.
Review of 'The Old Man and the Sea' on 'Goodreads'
3 stelle
I was not impressed, but definitely entertained. Good writing, it made me feel things, definitely. But at the end of the day... that is it. Just a single-afternoon short story about an old man having a very rough couple days at work trying to gain back some respect from himself. I hope he is fine, now.