diffrazioni ha recensito La matematica è politica di Chiara Valerio
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4 stelle
«Sono sempre stata insofferente al principio di autorità, mai alla regola». E la matematica è il regno delle regole, che non sono immutabili, che evolvono a seconda di quello che si capisce, degli errori che si fanno, dei punti di vista che si aggiungono. Esattamente come dovrebbe essere per la democrazia.
È una perla, questo breve libro di Chiara Valerio. La scrittrice non dice mai che noi italiani siamo un popolo di ignoranti, in matematica (mi permetto di dirlo io) ma dice che la matematica è una disciplina intesa come minore. Ci possiamo autodenunciare come incompetenti, in matematica, senza alcuna vergogna, anzi, contando di suscitare un po' di simpatia.
E questo è un problema serio, non solo per la qualità della nostra cultura in generale ma anche per la democrazia in cui, a fatica, proviamo a vivere. Un problema che ha origini lontane: illustri e influenti personalità, come Croce e …
«Sono sempre stata insofferente al principio di autorità, mai alla regola». E la matematica è il regno delle regole, che non sono immutabili, che evolvono a seconda di quello che si capisce, degli errori che si fanno, dei punti di vista che si aggiungono. Esattamente come dovrebbe essere per la democrazia.
È una perla, questo breve libro di Chiara Valerio. La scrittrice non dice mai che noi italiani siamo un popolo di ignoranti, in matematica (mi permetto di dirlo io) ma dice che la matematica è una disciplina intesa come minore. Ci possiamo autodenunciare come incompetenti, in matematica, senza alcuna vergogna, anzi, contando di suscitare un po' di simpatia.
E questo è un problema serio, non solo per la qualità della nostra cultura in generale ma anche per la democrazia in cui, a fatica, proviamo a vivere. Un problema che ha origini lontane: illustri e influenti personalità, come Croce e Gentile, di scienza forse capivano poco, certo la disprezzavano. C'erano anche personaggi di prim'ordine, nella matematica italiana, come Federigo Enriques. Ma, ricorda Valerio, «la riforma della scuola la firma Gentile e non Enriques, e addio centralità delle scienze esatte nello sviluppo culturale dell'Italia».
Se proprio devo trovare qualcosa che non mi è piaciuto, in questo libro, sono i riferimenti ad alcuni fatti di attualità. Ma questo perché il libro vola molto alto e così il citare alcuni passaggi di personaggi che - almeno spero io - dimenticheremo presto, a me stona, rispetto invece al ruolo che la matematica potrà svolgere sempre nello sviluppo delle nostre società.
«Vorrei confessare che non sono più in grado di risolvere un'equazione differenziale, di svolgere un integrale e credo avrei anche difficoltà con i problemi classici di geometria piana, ma vorrei chiarire che tutte queste cose e altre più indicibili, sono state il mio pane per molti anni». Poco tempo fa ho ripreso in mano la mia tesi - in meccanica quantistica - e non ci ho capito granché. Insomma, mi sono ben immedesimato :)