Brossura, 261 pagine
lingua Italiano
Pubblicato il 01 Novembre 1992 da Aletheia.
Brossura, 261 pagine
lingua Italiano
Pubblicato il 01 Novembre 1992 da Aletheia.
Se è vero che una delle tendenze caratteristiche del romanzo greco del secondo dopoguerra è quella del sistematico, impietoso e ossessivo approfondimento di un personaggio centrale e delle sue difese intime (Vitti), Il terzo anello di Kostas Tachsis costituisce un esempio tra i più toccanti e significativi. L'anello (inteso come fede nuziale) racconta la tormentata storia familiare piccolo-borghese di Nina, la voce narrante, e di Ecuba. La storia di questi e degli altri personaggi che si avvicendano con ritmo rapido, incalzante, decisamente coinvolgente, in una continua tensione drammatica, si intreccia con le vicende storiche della Grecia dai primi anni '10 alla fine degli anni '40. Il linguaggio corale e lo stile schietto, permeato di una disarmente umanità, sono la vera grandezza e genialità dell'opera. La lingua, varia e ricchissima di espressioni idiomatiche che fanno tutt'uno con il colorito parlato quotidiano, ricorre nel contempo ai più diversi codici, dal dotto al …
Se è vero che una delle tendenze caratteristiche del romanzo greco del secondo dopoguerra è quella del sistematico, impietoso e ossessivo approfondimento di un personaggio centrale e delle sue difese intime (Vitti), Il terzo anello di Kostas Tachsis costituisce un esempio tra i più toccanti e significativi. L'anello (inteso come fede nuziale) racconta la tormentata storia familiare piccolo-borghese di Nina, la voce narrante, e di Ecuba. La storia di questi e degli altri personaggi che si avvicendano con ritmo rapido, incalzante, decisamente coinvolgente, in una continua tensione drammatica, si intreccia con le vicende storiche della Grecia dai primi anni '10 alla fine degli anni '40. Il linguaggio corale e lo stile schietto, permeato di una disarmente umanità, sono la vera grandezza e genialità dell'opera. La lingua, varia e ricchissima di espressioni idiomatiche che fanno tutt'uno con il colorito parlato quotidiano, ricorre nel contempo ai più diversi codici, dal dotto al popolare. Essa diventa lo strumento forte di una storia raccontata con l'affettuosa ironia di chi è insieme spettatore partecipe e distaccato. I personaggi del racconto, protagonisti o no, sembrano soli con se stessi, pieni di ansia ma anche di speranze per una vita che vale in ogni caso la pena di essere vissuta. Sul finire del racconto, infatti, in una sorta di catarsi, quando i conti devono comunque tornare, la tensione emotiva sembra sciogliersi e condurre ad una sorta di riflessione fondata non soltanto sulle delusioni e frustrazioni, ma anche sulla consapevolezza che ogni esperienza umana è funzionale al raggiungimento di quella interiore serenità che sola può giustificare il travaglio dell'esistenza. I conflitti personali poi si allargano, per trasformarsi in contrasti generazionali all'interno dell'unità familiare, non più intesa come punto di aggregazione, ma come un valore da dissolvere e rifondare. Si assiste così al disfacimento della famiglia, ma si partecipa, nel contempo, al forte desiderio di non perderne il senso. Temi come l'omosessualità, pur senza diventare centrali nell'economia del racconto, sono emblematici non solo dei cambiamenti sociali ma anche del fatto che essi si trasformano in materiale poetico. Il terzo anello, opera della città post-bellica, suona come un grande canto rebetico che a sua volta esprimeva i sogni e le passioni del proletariato urbano. Esso non costituisce, forse, una fedele rappresentazione della Grecia attuale, eppure per avvicinarsi ad essa e comprenderla, questo romanzo appare essenziale.