diffrazioni ha recensito La lista degli stronzi di John Niven
Review of 'La lista degli stronzi' on 'Goodreads'
2 stelle
Niven immagina gli Stati Uniti tra qualche anno. Immagina che la frangia più estrema e reazionaria tra i supporter di Trump sia diventata larga maggioranza, in tutto il paese. In questo contesto ambienta la sua storia, che a me fa venire in mente a tratti Breaking Bad, a tratti Kill Bill. Non azzardo a dire che si tratti di scopiazzature, però neppure mi sembra che alcune trovate siano particolarmente originali.
«La lista degli stronzi» mi sembra soprattutto un libro di denuncia su quello che potrebbero diventare gli Stati Uniti, se le cose andassero nel peggiore dei modi possibili. Ma anche così mi pare un libro debole, perché i cattivi sono davvero delle macchiette (che poi ne esistano davvero, di personaggi così, non ne dubito: ho appena letto che moglie e marito che hanno puntato la pistola e il fucile di fronte a dei manifestanti colpevoli di passare davanti a casa …
Niven immagina gli Stati Uniti tra qualche anno. Immagina che la frangia più estrema e reazionaria tra i supporter di Trump sia diventata larga maggioranza, in tutto il paese. In questo contesto ambienta la sua storia, che a me fa venire in mente a tratti Breaking Bad, a tratti Kill Bill. Non azzardo a dire che si tratti di scopiazzature, però neppure mi sembra che alcune trovate siano particolarmente originali.
«La lista degli stronzi» mi sembra soprattutto un libro di denuncia su quello che potrebbero diventare gli Stati Uniti, se le cose andassero nel peggiore dei modi possibili. Ma anche così mi pare un libro debole, perché i cattivi sono davvero delle macchiette (che poi ne esistano davvero, di personaggi così, non ne dubito: ho appena letto che moglie e marito che hanno puntato la pistola e il fucile di fronte a dei manifestanti colpevoli di passare davanti a casa loro, saranno ospiti della convention repubblicana per le elezioni presidenziali).
Ma comunque, la storia, la narrazione, a mio parere, è molto debole. Inoltre, non ci ritrovo mai l'ironia, lo spirito, la genialità degli altri libri di John Niven, a partire da «A volte ritorno», che pure degli Stati Uniti d'America di oggi parla eccome.