Brossura, 128 pagine
lingua Italiano
Pubblicato il 2017 da Sensibili alle foglie.
Brossura, 128 pagine
lingua Italiano
Pubblicato il 2017 da Sensibili alle foglie.
«Perché scrivo questo libro? Perché condivido l’angoscia di Gramsci: “Il vecchio mondo è morto. Il nuovo è di là da venire ed è in questo chiaro-scuro che sorgono i mostri”. Il mostro fascista, nato dalle viscere della modernità occidentale. Da qui la mia domanda: che cosa offrire ai Bianchi in cambio del loro declino e delle guerre che questo annuncia? Una sola risposta: la pace. Un solo mezzo: l’amore rivoluzionario».
In questo testo folgorante, Houria Bouteldja fa una critica minuziosa alla storia. Dal punto di vista dell’indigena, ci invita a guardare con altri occhi il patto repubblicano, la Shoah, la creazione di Israele, il femminismo e il destino dell’immigrazione in Occidente. Spazzando via le certezze e la buona coscienza della sinistra, è da Baldwin, Malcom X e Genet che attinge le parole per ripensare i nostri rapporti politici. Alle grandi narrazioni razziste dei nuovi fascismi, oppone un potente antidoto: …
«Perché scrivo questo libro? Perché condivido l’angoscia di Gramsci: “Il vecchio mondo è morto. Il nuovo è di là da venire ed è in questo chiaro-scuro che sorgono i mostri”. Il mostro fascista, nato dalle viscere della modernità occidentale. Da qui la mia domanda: che cosa offrire ai Bianchi in cambio del loro declino e delle guerre che questo annuncia? Una sola risposta: la pace. Un solo mezzo: l’amore rivoluzionario».
In questo testo folgorante, Houria Bouteldja fa una critica minuziosa alla storia. Dal punto di vista dell’indigena, ci invita a guardare con altri occhi il patto repubblicano, la Shoah, la creazione di Israele, il femminismo e il destino dell’immigrazione in Occidente. Spazzando via le certezze e la buona coscienza della sinistra, è da Baldwin, Malcom X e Genet che attinge le parole per ripensare i nostri rapporti politici. Alle grandi narrazioni razziste dei nuovi fascismi, oppone un potente antidoto: una politica di pace che disegna i contorni di un “noi” decoloniale, il “noi dell’amore rivoluzionario”.
Prefazione all’edizione italiana di Maria Rita Prette Postfazione all’edizione italiana di Marilina Rachel Veca