cretinodicrescenzago ha recensito The Knight of the Swords di Michael Moorcock (Corum, #1)
Il mio romanzo di avventura fantastica ideale
5 stelle
Avviso sul contenuto Considerazioni sulla rappresentazione nel romanzo di violenze carnali
Nella mia testa il periodo natalizio è stagione per romanzi high fantasy, e nei miei ritmi di lettura sta inequivocabilmente emergendo l'abitudine di sciropparmi ogni semestre una saga di nonno Mike Moorcock, quindi questo Dicembre ho fatto il grande salto e ho iniziato la prima delle due trilogie del principe Corum dalla Veste Scarlatta, uno dei Quattro Eroi che sono Uno assieme al mio amato John Daker e al mio odiato Elric di Melniboné.
S-P-E-T-T-A-C-O-L-A-R-E
Detto in breve, questo primo romanzo della sequenza, The Knight of Swords, offre egregiamente tutte quelle esperienze che in teoria sono il punto forte della saga di Elric, ma in realtà funzionano grossomodo solo in 2 romanzi e mezzo su 8 (guardacaso, quelli contemporanei al ciclo di Corum): abbiamo un mondo di straordinaria antichità, palesemente alieno rispetto al nostro e stracolmo di esseri fatati e di fenomeni geografici assurdi e conturbanti, dalle città incantante precipitate in una valle a un'intera terra di lava e ossidiana ai confini del Polo Nord; ci sono atti di violenza gratuita da parte dei malvagi che ci mettono il voltastomaco e innescano uno splendido crollo emotivo e valoriale nel nostro Corum, rendendolo un anti-eroe coerente e credibile (ma parlando di violenza in scena mi fa abbastanza incazzare che i razziatori umani sevizino e stuprino a morte le parenti di Corum, e ciò ovviamente è male, ma la margravina Rhalina droghi e stupri per piacere personale Corum stesso, e da qui parta il loro amore.... Dio santo i doppi standard!); abbiamo un sistema di magia che spazia a livello tonale dal sardonico-parodico di sapore vanciano all'orrorifico quasi lovecraftiano, e si basa sempre sulla fantastica cosmologia moorcockiana dell'evocazione di creature da un piano all'altro del Multiverso e sull'Equilibrio Cosmico che deve bilanciare Legge e Caos, tutti elementi portati in scena con pathos ed eleganza – splendido soprattutto lo scontro di Corum con l'eponimo Cavaliere delle Spade, sul quale non dirò altro. Aggiungiamo un ritmo incalzante con cliffhanger perfetti e una lunghezza irrisoria che riempie di sostanza ogni pagina, e io vorrei proprio capire chi me lo fa fare di leggere i mattoni da 1000 pagine degli autori tolkienisti: Corum tutta la vita, dritto dritto con John Daker fra i miei prediletti!
Ora speriamo solo che la qualità non crolli nei prossimi volumi...
