cretinodicrescenzago ha recensito The Land Leviathan di Michael Moorcock (Oswald Bastable, #2)
La saga di Oswald Bastable prosegue col botto
4 stelle
In sé e per sé, The Land Leviathan è una rilassante lettura da treno o da ombrellone con una tranquillissima trama d'avventura retrofuturista, ma ha quel tocco del miglior Moorcock che lo fa risaltare rispetto alla media.
In primo luogo, praticamente un terzo del romanzo è costituito da una cornice narrativa in cui il nostro autore finge di ritrovare un diario personale del suo defunto nonno Michael Moorcock Sr., colui che aveva intervistato il capitano Oswald Bastable e pubblicato le sue memorie col titolo di The Warlord of the Air, in cui il nonnino racconta un suo viaggio in Cina alla ricerca del suo scomparso amico Oswald, e questa ricerca spiraleggia in una truculenta vignetta sui disordini militari del tardo impero Qing immediatamente antecedenti alla rivoluzione repubblicana del 1912 (non chiedetemi se è una vignetta accurata, di sicuro è appassionante) – fino a che nonno Moorcock non recupera …
In sé e per sé, The Land Leviathan è una rilassante lettura da treno o da ombrellone con una tranquillissima trama d'avventura retrofuturista, ma ha quel tocco del miglior Moorcock che lo fa risaltare rispetto alla media.
In primo luogo, praticamente un terzo del romanzo è costituito da una cornice narrativa in cui il nostro autore finge di ritrovare un diario personale del suo defunto nonno Michael Moorcock Sr., colui che aveva intervistato il capitano Oswald Bastable e pubblicato le sue memorie col titolo di The Warlord of the Air, in cui il nonnino racconta un suo viaggio in Cina alla ricerca del suo scomparso amico Oswald, e questa ricerca spiraleggia in una truculenta vignetta sui disordini militari del tardo impero Qing immediatamente antecedenti alla rivoluzione repubblicana del 1912 (non chiedetemi se è una vignetta accurata, di sicuro è appassionante) – fino a che nonno Moorcock non recupera un secondo volume di memorie scritto di proprio pugno dal capitano Bastable, e con ciò si instaura il meccanismo metanarrativo per cui Moorcock Jr. stesso diventa un personaggio delle sue saghe, meccanismo cruciale (a quanto so) nella successiva trilogia del Secondo Etere. Terminato il resoconto di nonno Moorcock, il nuovo diario del capitano Bastable ci racconta di un secondo viaggio spaziotemporale in una nuova Terra parallela ove la seconda rivoluzione industriale ha portato anzitempo a comunicazioni istantanee e robotizzazione dell'industria – solo che stavolta il progresso è stato così repentino da degenerare precocemente in una Guerra Mondiale a livelli da olocausto non-nucleare, così che la vicenda si tripartisce fra i vagabondaggi di Oswald per Paesi devastati e ridotti al banditismo truculento (modello Ken il guerriero o Mad Max, per intenderci), soste rasserenanti in località amene e serene governate da menti illuminate, e imponenti battaglie fra carri armati ciclopici che vedono Bastable confrontarsi con il titanico "Attila Nero", controparte del generale O. T. Shaw deuteragonista del primo romanzo. Oggettivamente, a questo giro c'è un certo qual senso di dejà vu rispetto al precedente episodio, specialmente se pensiamo che la vita quotidiana nella Terra parallela ci è mostrata più per spiegoni astratti che per vere scene di vita quotidiana, e che ancora una volta il tema generale è una riflessione decoloniale e antirazzista relativamente elementare, ma a mio giudizio il ritmo serrato e appassionante della trama e la bella caratterizzazione di "Attila" rendono il romanzo una buona opera iper-introduttiva per approcciarsi al tema a un livello semplice, preliminare alla lettura di scritti più impegnati come i classici saggi Donne, razza e classe e Italiani, brava gente?, la raccolta di racconti Ladri di denti e il manuale di autoconsapevolezza Me and White Supremacy: Combat Racism, Change the World, and Become a Good Ancestor.
Che dire, non male zio Mike, non male affatto.