cretinodicrescenzago ha recensito The Warlord of the Air di Michael Moorcock (Oswald Bastable, #1)
La quintessenza dello steampunk
4 stelle
L'inverno è la stagione del Moorcock ("Non dire idiozie, è sempre la stagione del Moorcock") e siccome avevo voglia di fantascienza ho iniziato la trilogia del capitano Oswald Bastable, che mi tentava ormai da un sacco di tempo. E wooh, inizio col botto!
A quanto pare, The Warlord of the Air è il primissimo romanzo steampunk mai composto, e contiene tutte le cose che mi sono piaciute nelle mie (poche) escursioni pregresse nel genere. Ucronia che si sgancia dalla nostra linea temporale a fine Ottocento? C'è. Sviluppo tecnologico che arriva alle tecnologie odierne seguendo altri percorsi, trasmettendo una sensazione di "plausibile ma un po' straniante"? C'è. Personaggi storici reali che appaiono in vesti diverse, alla luce della nuova linea temporale? Ci sono. Scene di vita quotidiana che ci mostrano con gusto vignettistico la società alternativa? Ci sono. Una trama di argomento politico che ragiona seriamente sulle implicazioni socioeconomiche di …
L'inverno è la stagione del Moorcock ("Non dire idiozie, è sempre la stagione del Moorcock") e siccome avevo voglia di fantascienza ho iniziato la trilogia del capitano Oswald Bastable, che mi tentava ormai da un sacco di tempo. E wooh, inizio col botto!
A quanto pare, The Warlord of the Air è il primissimo romanzo steampunk mai composto, e contiene tutte le cose che mi sono piaciute nelle mie (poche) escursioni pregresse nel genere. Ucronia che si sgancia dalla nostra linea temporale a fine Ottocento? C'è. Sviluppo tecnologico che arriva alle tecnologie odierne seguendo altri percorsi, trasmettendo una sensazione di "plausibile ma un po' straniante"? C'è. Personaggi storici reali che appaiono in vesti diverse, alla luce della nuova linea temporale? Ci sono. Scene di vita quotidiana che ci mostrano con gusto vignettistico la società alternativa? Ci sono. Una trama di argomento politico che ragiona seriamente sulle implicazioni socioeconomiche di una società neo-vittoriana? C'è, è il cuore del romanzo, e funziona egregiamente nonostante Moorcock non sia per nulla sottile nel mettere in bocca ai personaggi opinioni e dibattiti: diciamo che riesce a risultare trasparente senza cadere nel pedantesco e didattico (che poi è ciò che mi trattiene dal leggere Babel: An Arcane History, a giudicare da alcune recensioni). E poi, le scene di viaggio in aeronave e di battaglie terra-aria sono un autentico bijoux: chiunque sia amante del fantasy giapponese tradizionale non può non leggere questo romanzo, perché senza di esso non avremmo, per dirne due, né i Final Fantasy né I Cieli di Escaflowne. A tutto questo aggiungiamo un'eccellente prosa in prima persona come quella delle saghe di John Daker e dei Von Bek (anni luce sopra quella del ciclo di Michael Kane), e ne viene fuori un romanzo d'avventura in forma quintessenziale che trasuda personalità, fila via velocissimo, ma in corso d'opera tiene il cervello acceso offrendo sempre qualcosa su cui cogitare – che poi era esattamente il senso degli scientific romances di H. G. Wells, di cui questo libro è omaggio e nipote. Si conferma la mia preferenza per il Moorcock sci-fi e science fantasy, e sicuramente tornerò a trovare il capitano Bastable nelle prossime settimane.